‘Le foglie di coca non fanno male e l’Onu ha compiuto un errore storico, definendo illegale la loro masticazione’. Lo ha affermato oggi a Vienna il presidente boliviano Evo Morales, intervenendo alla 55/a riunione della Commissione sugli stupefacenti dell’Unodc, l’agenzia delle Nazioni Unite che si batte contro la droga.
Dal podio il capo di stato ha elencato l’ampia gamma di prodotti estratti da tali foglie, dalla marmellata ai liquori, dagli infusi alle creme di bellezza. Ma non ne ha masticate, rispettando cosi’ l’impegno preso prima della riunione. Per contro, nelle piazze di tante citta’ della Bolivia, lo hanno fatto oltre 40.000 persone in quella che e’ stata definita ‘la giornata del akuliku’. Cioe’ la millenaria masticazione delle foglie che viene praticata nel Paese, come in Peru’, Cile, Ecuador e nord dell’Argentina.
La misura dell’Unodoc non l’ha comunque mai frenata. Cosi’ come i prodotti estratti dalle foglie sono in aumento: l’anno scorso in Bolivia e’ stata lanciata una Coca Cola locale che le utilizza, come fa l’omonima multinazionale Usa pur se non lo ha mai ammesso ufficialmente (anche se non manca chi assicura che ne importa 180 tonnellate all’anno, soprattutto dal Peru’).
‘I nostri produttori di foglie di coca non sono narcos e i loro clienti non sono tossicodipendenti’, ha dichiarato Morales raccontando che, recentemente, ha curato dolori allo stomaco ‘bevendo infuso di coca’. Rimedio che, tra l’altro, nel 1988 venne provato anche con Giovanni Paolo II, per far fronte ai problemi causati dagli oltre 4.000 metri di altitudine di La Paz. In pratica, Morales ha ribadito gli argomenti che aveva gia’ espresso davanti all’Onu nel 2009, nell’intento di far si’ che la millenaria masticazione dei popoli andini torni ad essere legale. E che l’Onu si allinei alla Costituzione boliviana, che la difende a spada tratta.
La Paz si e’ anche ritirata dall’Unodc. Ma lo scorso gennaio ha chiesto di aderire nuovamente. Ora l’Unodc ha tempo fino al prossimo gennaio per riammetterla. Ma se un terzo dei 184 Paesi che ne fanno parte mantiene la penalizzazione – solo sulla carta – dell’ ‘akuliku’ la Bolivia continuera’ a restarne fuori.
D’altra parte l’iniziativa di Morales rientra nei passi che stanno facendo altri Paesi della regione per la legalizzazione di tutte le droghe. Se ne parlera’ in aprile in Colombia nel Vertice delle Americhe ed il sottosegretario all’informazione Usa, Mike Hammer, ha reso noto che Washington accettera’ di discutere il tema. Ovviamente per opporsi.
Discussione su questo articolo