Presentato oggi il rapporto Istat “Prodotti agroalimentari di qualità”. Italia leader mondiale. E anche nel 2013 la Mozzarella e la Pizza napoletana si confermano le uniche specialità tradizionali italiane riconosciute dall’Ue e attive. I prodotti Stg (Specialità tradizionale garantita) comprendono le preparazioni riconosciute e tutelate dall’Ue, le cui peculiarità non dipendono dall’origine geografica ma da una composizione tradizionale del prodotto, una ricetta tipica o un metodo di produzione tradizionale. Le specialità Stg si possono produrre sia nell’intero territorio nazionale sia negli altri Paesi Ue. Un medesimo prodotto Stg può essere certificato da più Organismi di controllo, mentre ciascuna Dop o Igp viene certificata da un solo Organismo.
Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, commenta: “Il rapporto dell’Istat conferma che siamo leader in Europa per i prodotti di qualità e vogliamo continuare a far crescere questo primato, puntando sulla distintività del nostro agroalimentare". "I 13 miliardi di euro al consumo testimoniano l’importanza del settore nel contesto economico nazionale, il sistema delle Dop e Igp e’ una garanzia per i consumatori, che valorizza i territori e l’origine e sulla quale stiamo lavorando intensamente. Una parte fondamentale della tutela passa attraverso il sistema dei controlli, che e’ uno dei piu’ avanzati al mondo".
Ad oggi in Italia sono riconosciuti 161 prodotti a denominazione di origine protetta (Dop) e 103 a indicazione d’origine protetta (Igp) oltre a due specialita’ tradizionali garantite (Stg), mentre la Francia, seconda nell’Ue, ha raggiunto quota 217.
Spiega Coldiretti: "Sono gli ortofrutticoli la categoria piu’ numerosa, con 103 Dop/Igp, seguita dai formaggi con 49, gli oli d’oliva con 43 e i prodotti a base di carne con 38". La meta’ del fatturato complessivo, precisa l’associazione agricola, "viene in realta’ realizzata da tre prodotti: il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano e il prosciutto di Parma".
OCCHIO ALL’ITALIAN SOUNDING Coldiretti sottolinea inoltre che a frenare lo slancio offerto “da questi ‘gioielli’ del Made in Italy e’ certamente l’italian sounding che nell’alimentare fattura oltre 60 miliardi, quasi il doppio del valore delle nostre esportazioni agroalimentari e che colpisce pesantemente i formaggi e i prosciutti ingannando i consumatori con nomi, immagini, colori che richiamano all’italianita’ senza avere nessun legame con la realta’ produttiva nazionale".
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