Che il clima qui in Italia sia brutto è cosa nota. Quello che è accaduto a Roma domenica scorsa è stato molto grave ed è stato anche un brutto segno, un episodio che va condannato. Certo, ad onore del vero, va detto che Luigi Preiti (l’autore della sparatoria di Roma, in cui sono stati feriti due carabinieri, di cui uno, il brigadiere Giuseppe Giangrande, rischia di rimanere paralizzato) era stato rovinato dal vizio del gioco e non dalla crisi.
Tuttavia, vi sono anche molti suicidi di imprenditori che non erano più capaci di fare andare avanti le loro aziende, anche a causa delle tasse.
Io, però, trovo che siano gravi anche certe affermazioni di uomini che occupano posti di responsabilità. Mi riferisco, per esempio, al Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, che sulla sparatoria di Roma ha detto: "L’emergenza lavoro fa sì che la vittima diventi carnefice, come purtroppo è successo nei giorni scorsi davanti a Palazzo Chigi".
Queste parole sono quantomeno azzardate (per non dire irresponsabili), anche perché (come scritto prima) Preiti era stato rovinato dal vizio del gioco.
In pratica, si rischia di fare passare l’idea in cui una sparatoria sia giustificata. Se le parole del Presidente della Camera erano azzardate, quelle dette dal professor Paolo Becchi, l’ideologo del Movimento 5 Stelle, sono indecenti. Durante la trasmissione "La Zanzara", Becchi ha detto: "Fabrizio Saccomanni? Se qualcuno tra qualche mese prende i fucili non lamentiamoci, abbiamo messo un altro banchiere all’economia". Sconfessato anche dagli stessi esponenti del Movimento 5 Stelle e dopo una serie di polemiche, Becchi ha detto che la sua era una battuta. Io dico che certe cose non si dovrebbero dire nemmeno per scherzo.
In Val di Susa, sono comparsi dei manifesti che inneggiano a Preiti, quasi come se fosse un eroe del sottosuolo di un romanzo di Dostoevskij. Un passaggio della scritta di uno dei manifesti recita: "Luigi Preiti ha semplicemente fatto quel che tutti dicono in ogni buon bar d’Italia, lui ha solo accorciato la distanza tra il dire e il fare. Non è un gesto sorprendente. Quel che è davvero sorprendente è che sia un gesto isolato".
A Padova, su un muro, è comparsa una scritta che inneggia a Preiti. Purtroppo, anche la rete è infarcita di blog e siti con contenuti a dir poco inquietanti. I social-network (come Facebook) sono zeppi di questi contenuti. Basti andare anche su certi siti e blog. Chi, attraverso la rete, cerca di parlare di politica viene attaccato. Io stesso ho visto il mio blog "Italia e mondo" attaccato da certe persone anonime con atti di vero e proprio cyberbullismo. Il clima è davvero brutto. In momenti di crisi come questo, l’ultima cosa che si deve fare è alzare i toni. Chi predica odio (come chi parla di golpe e golpettini, quando si elegge un Presidente della Repubblica) deve essere isolato. A tempo stesso, dico che la politica deve iniziare a lavorare, per non fare vincere l’anti-politica. Ad esempio, a mio modesto parere, la questione della cittadinanza agli immigrati non è prioritaria. Si pensi, piuttosto, a fare sì che la disoccupazione cali o che si abbassino le tasse.
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