Franco Baldi, Direttore del settimanale degli italo-australiani Allora!, è morto.
Marco Testa, Vicedirettore e Vicario del settimanale, in una nota afferma: “La comunità italo-australiana perde una delle sue figure più vivaci, poliedriche e instancabili”.
Nato a Imola l’11 settembre 1944, Baldi si è spento nella sua dimora di Sydney la notte di Pasqua, da poco trascorsa la mezzanotte del 20 aprile 2025.
Ha vissuto un’esistenza segnata da un profondo amore per l’arte, il giornalismo, la fotografia e soprattutto per il racconto dell’esperienza migratoria italiana in Australia.
La sua opera, vasta e articolata, ha attraversato mezzo secolo di storia culturale italo-australiana, lasciando un’impronta indelebile.
“Fino agli ultimi anni della sua vita – prosegue Testa – Baldi ha continuato a lavorare come giornalista per La Fiamma e Il Globo, e dal 2019 ha assunto la direzione del giornale Allora!, trasformandolo da semplice foglio a tabloid nazionale distribuito in New South Wales, ACT e Victoria.
Baldi ha offerto un contributo originale alla Settimana della Lingua Italiana nel Mondo pubblicando la prima edizione bilingue (italiano-inglese) del classico Cuore di Edmondo De Amicis, arricchita da un apparato didattico pensato per le scuole australiane.
Nel 2024 ha inoltre curato una raccolta di saggi per il concorso letterario internazionale Il Ritorno di Marco Polo.
La sua dedizione alla memoria dell’emigrazione italiana si è concretizzata anche con la cura del “Museino della Divina Commedia” a Sydney e nella pubblicazione A passeggio tra ieri e oggi, edita dal Com.It.Es NSW.
Nel 2021 è stato insignito della Life Membership di CNA Multicultural Services Inc. per i suoi servizi eccezionali all’associazione e alla comunità a sud-ovest di Sydney.
Con generosità ha anche sostenuto famiglie italo-australiane colpite da eventi traumatici come l’alluvione di Lismore e ha partecipato a iniziative di solidarietà durante la pandemia Covid-19.
Franco Baldi ha vissuto con instancabile energia, coniugando arte, impegno civile e spirito comunitario. Lascia un patrimonio culturale e umano di inestimabile valore e un vuoto profondo in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, collaborare con lui e ammirarne il talento”.