"Ncd lasci Renzi o farò nascere un altro gruppo": lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera Gaetano Quagliariello, che ieri ha lasciato l’incarico di coordinatore di Ncd chiedendo l’uscita del partito dalla coalizione di governo.
"La risposta di Alfano non mi sembra incoraggiante. Se non si sposta niente ognuno agirà di conseguenza e assumerà la proprie decisioni. Se esco, non sarò solo. Nel partito e nella base molti la pensano come me e tanti che se ne sono andati potrebbero tornare. Ma non è una cosa per ripiombare nel passato". "Noi – continua – abbiamo il merito storico di aver salvato il Paese. Ora siamo a un bivio, si tratta di capire se si può andare avanti insieme e se c’è qualcun altro che la pensa come me. Come io spero. In caso contrario, non è un obbligo continuare a fare politica".
"Se questo centrodestra non cambia profondamente è votato alla sconfitta. Berlusconi è una componente di quell’area, ma è impossibile ripensarla a partire dalla sua centralità".
Quagliariello così si esprime sull’ipotesi di una lista elettorale con Fitto e Tosi: "Alle Regionali – afferma – abbiamo preso il 4 per cento. Ma dove abbiamo fatto alleanze con Tosi e Fitto, abbiamo toccato il 19 per cento. Ora dobbiamo scegliere. O continuiamo su questa linea di ricerca, incompatibile con un ruolo di governo interpretato in modo soft, oppure abbracciamo un’alleanza organica con la sinistra, oggi impedita dalla legge elettorale. Rimanere in mezzo al guado è pura follia".
"Una storia iniziata coraggiosamente rischia di finire per esaurimento", "rischiamo di disegnare la stessa parabola di Fli". "Un’area centrista e liberale – continua – non può ripartire da una posizione di governo obbligatoria. Per essere minoranza creativa bisogna prendersi dei rischi. Lo scenario è cambiato. La collaborazione tra centrosinistra ed eredi di una destra liberaldemocratica ha prodotto un governo di emergenza, per salvare il Paese e poi tornare a dividersi" e "il voto sul ddl Boschi è la fine del periodo emergenziale".
Secondo Quagliariello, inoltre, "Renzi tende a tenere insieme il Pd e poi a sfondare sui moderati grazie alle sue capacità di comunicazione e proposta, progetto rafforzato dalla lobby parlamentare di Verdini" e "la nostra area ne esce massacrata. Lo abbiamo visto plasticamente quando al Senato è passata la riforma, col sostegno decisivo di Ncd. Un’ora dopo, contro di noi sono state incardinate le unioni civili".
Per quanto riguarda Roma: "Alfio Marchini è il candidato naturale. E mi auguro che da Roma nasca un nuovo centrodestra. Questa volta, con la ‘n’ e la ‘c’ rigorosamente minuscole".
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