"L’Italia e’ diventata un Paese di emigranti. Sono quasi tutti specializzati: un terzo sono laureati. Qui prendiamo manodopera a basso livello di specializzazione e diamo all’estero specializzati. E’ un Paese suicida". E’ un passaggio dell’intervento dell’ex premier Romano Prodi, che ha aperto a Bologna la seconda e ultima giornata del XXVII convegno nazionale Anlaids (associazione nazionale per la lotta contro l’Aids), con una lettura dal titolo ‘Il fenomeno dell’immigrazione come strumento di crescita culturale’.
Gli emigrati vanno soprattutto "in Europa, pochi negli Stati Uniti – ha aggiunto Prodi – Il primo Paese e’ la Gran Bretagna, poi la Germania e la Francia. E’ un problema serio. E continuera’, non vedo correzioni nel futuro".
Per il professore si tratta prevalentemente di un problema italiano: "E’ una dimensione italiana, forse un poco anche spagnola. Per il Paese e’ un fenomeno molto piu’ rapido e rimarchevole – ha concluso – di quello che non poteva esser considerato in passato".
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