La paura che attanaglia la Grecia e l’Europa in queste ore, scrivono il "New York Times" e il "Washington Post", e’ quella dell’ignoto. Non esiste alcun precedente di un paese piu’ o meno sviluppato che abbia lasciato un sistema monetario condiviso e abbia fatto ritorno a una valuta sovrana indubbiamente piu’ debole, senza contare – scrive il "Washington Post" – che l’euro stesso e’ "un esperimento in divenire, una moneta priva di governance" che si trova in difficolta’ a causa delle sue debolezze e dei suoi squilibri intrinsechi.
Poiche’ la crisi greca non ha precedenti, gli economisti non sanno formulare alcuna previsione di quanto potrebbe accadere nei prossimi giorni nel caso di default di Atene. Secondo il "New York Times", comunque, "molto deve ancora accadere prima che Atene giunga davvero all’uscita dall’euro, e i trattati europei non contemplano che una nazione possa lasciare la moneta unica".
Anche lo scenario di un divorzio della Grecia dall’euro, sottolineano gli esperti, non sarebbe facile e immediato quanto alcuni prospettano: "La cosa piu’ importante da tener presente e’ che introdurre una nuova moneta rapidamente e’ impossibile", spiega Stephen Kinsella, economista della University of Limerick in Irlanda. L’adozione di una nuova moneta reca con se’ enormi sfide tecniche e logistiche: i sistemi di pagamento globali vanno riprogrammati per accettare la nuova valuta, i contratti esteri non possono essere convertiti automaticamente, e anche mettere in circolazione il nuovo contante richiede mesi, anche se in determinate situazioni alcune economie hanno dimostrato di poter operare in una situazione di scarsita’ di denaro contante.
Le ipotesi che vedono la Grecia uscire dall’euro e tornare alla dracma dalla sera alla mattina, o nell’arco di un fine settimana, non hanno insomma alcuna attinenza con la realta’. Cio’ non significa, sottolinea il quotidiano, che l’uscita di Atene dall’euro sia uno scenario improbabile o addirittura impossibile, ed e’ certamente vero che una moneta sovrana darebbe alla Grecia vantaggi in termini di svalutazione competitiva e di possibilita’ per il governo di saldare i propri conti a livello nazionale. I rischi sono certo ancor piu’ numerosi, ma sarebbero rischi che la Grecia e i suoi attori economici condividerebbero con chi in questi anni ha prestato loro denaro, primi tra tutti gli altri paesi dell’eurozona.
AL BANCOMAT NON PIU’ DI 60 EURO Intanto le banche greche rimarranno chiuse fino a lunedi’ 6 e in questa settimana i prelievi bancomat saranno limitati a 60 euro giornalieri, limite che pero’ non si applichera’ ai turisti. Questi i dettagli del provvedimento varato dal governo e pubblicato sulla versione on-line della gazzetta ufficiale. Tutte le transazioni elettroniche effettuate in Grecia saranno esentate, a patto che i trasferimenti non vengano fatti per conto estero. La misura si e’ resa necessaria dopo la rottura delle trattative tra Tsipras e l’eurogruppo e la convocazione di un referendum, da tenere domenica prossima, sulla possibilita’ di accettare o meno le proposte dei creditori.
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