Giovanissimi sempre piu’ sul web e sempre piu’ a rischio di imbattersi nel gioco d’azzardo online, tanto che ben il 13% dichiara di averlo gia’ provato. Percentuale che, per i maschi, sale al 17%, praticamente uno su sei. E’ l’allarme lanciato dalla Societa’ Italiana di Pediatria (SIP) che, in un’indagine nazionale condotta sui ragazzi e ragazze di terza media, disegna un quadro preciso delle abitudini dei tredici e quattordicenni, sempre piu’ web-dipendenti.
In barba al divieto che preclude l’azzardo ai minori, il 32% di chi lo ha provato dichiara, per giunta, di essere orientato a ripeterle l’esperienza. "Da un lato dobbiamo constatare la pressoche’ nulla deterrenza rappresentata dai divieti ai minori di cui il web e’ pieno. Il ‘divieto’ passa dall’essere totalmente ignorato ad essere ‘una traccia’ da seguire", commenta Maurizio Tucci, curatore dell’Indagine. Dall’altro "dobbiamo considerare che i sistemi di pagamento ammessi sono tali per cui non e’ difficile, anche per un minorenne avere esperienze di gioco". Se questo e’ uno degli effetti collaterali, non e’ certo l’unico aspetto problematico della pervasivita’ della rete, aumentata con la diffusione di smartphone e tariffe di connessione scontate: dal 2008 e’ raddoppiato il numero di ragazzi che utilizza internet tutti i giorni, passando dal 42% all’81%.
La mattina appena alzati, nel pomeriggio, dopo cena e persino prima di andare a letto: il 93% dei giovanissimi e’ ‘migrato’ dall’utilizzo tramite computer a quello da cellulare. A farla da padrone, i social network: in testa c’e’ WhatsApp, usato per chattare da 8 ragazzi su 10, il 75% ha un profilo su Facebook, il 42% usa la vetrina di foto Instagram. Seguono ASK, che consente di comunicare in anonimato (33%) e Twitter (23%). Inoltre, emerge dall’indagine, ‘smanettano col cellulare’ fino a notte tarda, nel 40% persino a letto prima di addormentarsi, con conseguenze negative sul sonno.
Chi poi ne utilizza piu’ di tre mostra maggior rischio di assumere comportamenti a rischio rispetto a chi ne frequenta uno o nessuno: vorrebbe apparire piu’ grande, fuma e beve di piu’ (il 21% si e’ ubriacato). Soprattutto, pero’, con la socializzazione virtuale e’ facile incontrare sconosciuti, non necessariamente male intenzionati, ovviamente. In merito i teenagers non sembrano farsi troppi problemi: il 16,8% ha inviato una foto a sconosciuti, il 24,7% gli ha rivelato la scuola che frequenta, l’11,6% si e’ incontrata con lui, il 5,2% ha accettato proposte di sesso online.
"Il problema non e’ l’uso, ma l’abuso", sottolinea Giovanni Corsello, presidente Sip. "E’ difficile – aggiunge – dettare regole di comportamento dal momento che la stragrande maggioranza degli adulti non ha idea di come si sviluppa la socialita’ sui nuovi social network, di come si strutturano le relazioni, non conosce il linguaggio utilizzato".
Nella generazione cresciuta con gli ‘I like’, spopolano i selfie, neanche troppo casti: il 15% degli intervistati ha postato un proprio autoritratto provocante, ma il 48% afferma di avere amici che lo hanno fatto. Ma molto spesso l’ossessione del palcoscenico virtuale e la ricerca di un ‘mi piace’ sulla bacheca, nasconde insoddisfazione per il proprio aspetto fisico: 6 su 10 vorrebbero pesare di meno. Preoccupazioni meno diffuse tra chi frequenta un solo social.
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