"Certo mi sarebbe piaciuto avere in quest’Aula il Capo del Governo, pardon il Capo dello Stato, che – scusate il lapsus freudiano – è il vero Capo di questo Governo. Ormai in questo sistema semipresidenziale, introdotto surrettiziamente nella nostra Repubblica, il Presidente della Repubblica fa un po’ tutto: indica più o meno le linee programmatiche che deve seguire il Governo; sceglie i Ministri; indica quelli che se sbagliano si devono dimettere e quelli che, per non mettere in crisi il quadro politico, invece, non debbono dimettersi (la vicenda Cancellieri docet). Infine, è sempre lui che decide, o si arroga il diritto di decidere, che per ora di elezioni non si può parlare". Lo ha detto Augusto Minzolini, senatore di Forza Italia, nel dibattito in aula sulla fiducia al governo Letta.
"A lui che ci siano le condizioni necessarie per andare avanti nella legislatura importa poco. Sono quisquilie. Come è una quisquilia che la Consulta abbia scoperchiato il vaso di Pandora sulla legge elettorale, lanciando un’ombra sulla legittimità di questo Parlamento: e naturalmente su quello che ha deciso in passato ma, tanto più, su quello che deciderà in futuro. Appunto, decide lui alla stregua di un monarca, quello che va bene e quello che non va. E l’unica cosa che si è capito, è che questo Governo nella testa del Capo dello Stato, deve durare indipendentemente da quello che fa, nel nome della stabilità. Una stabilità talmente inerme e immobile che il Wall Street Journal ha ribattezzato, la ‘stabilità del cimitero’".
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