La legge di Stabilità del governo Renzi è passata in Parlamento. Una manovra economica lacrime e sangue per gli italiani all’estero, tra nuovi tagli e tasse che massacrano i connazionali residenti oltre confine. Il MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero ha votato NO alla stabilità 2016. Non poteva essere diversamente, per un movimento che è sempre in prima linea nella difesa degli interessi delle comunità italiane nel mondo. Il presidente del MAIE, On. Ricardo Merlo, è fortemente contrario a una politica che continua ad ignorare gli italiani all’estero e mantiene la stessa linea inaugurata nel 2008. “Questa Legge di stabilità continua a negare i diritti dei nostri connazionali residenti all’estero”, commenta Merlo, “pertanto, coerentemente con questa nostra posizione, anche alla Camera abbiamo votato NO”.
“Questa è la legge di uno Stato che non comprende l’enorme potenzialità di milioni di italiani nel mondo – commenta il presidente del MAIE – e continua con tagli insensati a capitoli di spesa fondamentali per noi. Per il MAIE una politica seria per gli italiani all’estero deve prevedere – tanto per citare le prime problematicità – di ripristinare le risorse sottratte ai capitoli di spesa relativi agli italiani all’estero, riportandole almeno ai livelli del primo quinquennio del 2000; riaprire le Ambasciate e i Consolati chiusi e potenziare i servizi consolari; eliminare l’IMU per tutti gli italiani all’estero e recuperare i fondi per l’assistenza diretta e indiretta soprattutto per i paesi dell’America Latina”.
Mario Borghese, giovane deputato MAIE, commenta: “Vergognosi sono i fondi destinati per il funzionamento dei Comites e del CGIE e più vergognoso ancora un emendamento che assegna 50mila euro per il funzionamento del Consiglio, mentre partiti come il PD e altri continuano a ricevere due milioni e 500 mila euro al mese per la spesa dei gruppi parlamentari. Una istituzione così importante per noi viene umiliata con un’elemosina. E’ assurdo che gli italiani all’estero paghino un canone Rai per una casa che usano magari pochi giorni all’anno. Altro capitolo sono i patronati. Milioni di euro di tagli a uffici che offrono servizi ai nostri connazionali. Se questi fondi fossero destinati ad altri capitoli per gli italiani all’ estero – afferma Borghese – potremmo anche comprendere in parte".
Borghese continua: "Un’altra stoccata per noi. Gli 11 milioni di euro che il governo italiano riscuote dall’ingiusta tassa di cittadinanza pagata dagli italiani all’estero invece che migliorare i servizi consolari vanno a finire alla burocrazia romana. Incomprensibile!".
A queste dichiarazioni si aggiungono anche quelle dei coordinatori del MAIE Brasile e Argentina, Luis Molossi e Mariano Gazzola, che hanno dichiarato: "Preghiamo tutti gli eletti all’estero di non tormentarci più con annunci di approvazione di ordini del giorno che non servono a nulla. Noi italiani all’estero ormai lo sappiamo e non vogliamo più essere presi in giro".
Dalla Repubblica Dominicana si fa sentire Ricky Filosa, coordinatore del MAIE Centro America e Caraibi: “Soldatini di partito hanno detto sì a una finanziaria che ci penalizza come italiani nel mondo. Eletti a Roma con il nostro voto, si dimenticano di rappresentare i nostri interessi e danno più importanza alla propria poltrona. E’ sempre più evidente che l’unica forza politica in grado di rappresentare gli italiani nel mondo, con coerenza e coraggio, è il MAIE. Gli italiani all’estero lo sanno e per questo cresce il consenso nei confronti del Movimento, come hanno dimostrato i risultati delle elezioni Comites e CGIE. L’augurio – conclude Filosa – è che alle prossime elezioni politiche gli italiani all’estero sappiano votare nel modo giusto e diano la loro fiducia a chi ha dimostrato nel corso degli anni di non voltare mai le spalle al proprio elettorato”.
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