Finalmente sono usciti allo scoperto: tutti i partiti di sinistra, compresi il m5s ed i grillini fuoriusciti, hanno paura e sono succubi della magistratura alla quale si sono votati in quanto da soli sono incapaci di raggiungere il traguardo prefissato, cioè quello di prendersi il potere.
Tutti in Italia hanno la responsabilità civile delle loro azioni e degli errori commessi, gli unici esclusi, i quanto per i loro errori ed orrori paga lo stato cioè i contribuenti, sono i magistrati.
Lo scorso 29 aprile la commissione giustizia del Senato ha approvato l’emendamento presentato dal m5s che cancella l’introduzione della responsabilità civile per i magistrati. I politici artefici di tale immoralità, tronfi, hanno tuonato: "sono state soppresse le norme che minavano l’indipendenza della magistratura nel nostro paese". Boiata maggiore non potevano dirla.
Non riesco a capire come si possa concepire che per essere indipendenti non bisogna essere responsabili. I magistrati non devono, magari per puro caso, uniformarsi ai dettami della Costituzione? Rispondere dei propri errori non induce forse ad essere più diligenti, qualità indispensabile per chi amministra la giustizia? Per indipendenza credono anche che il magistrato possa essere chiamato a giudicare chi incontrava abitualmente a cena?
I politici democraticamente corretti sono talmente succubi della magistratura che questa casta si è permessa di criticare ed ostacolare le leggi varate dal parlamento; ormai si crede contemporaneamente organo legislativo e giudicante, ma intende anche opporsi alle misure di austerità che comprendono la riduzione dei loro stipendi e questo sempre per salvaguardare l’ indipendenza, in quanto le laute prebende sarebbero una barriera ad eventuali tentativi di corruzione; Buzzanca direbbe: "mi vien che ridere".
Quello che sorprende, ma fino ad un certo punto, non è tanto l’atteggiamento dei partiti della sinistra, ormai completamente proni alla magistratura, ma il colpo di mano del m5s che ha presentato l’emendamento. Il m5s è proprio quel partito il cui comico capoccia ha fatto della lotta contro le caste la sua bandiera. Vabbè, cosa dire, dove non arrivano con le idee cercano di arrivare, come ampiamente dimostrato negli anni ed ora spudoratamente con quanto è successo, con l’appecoronarsi alla magistratura.
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