Il Pdl insiste e nel ddl Sviluppo torna alla carica sostituendo l’emendamento di ieri che proponeva una sorta di IV grado di giudizio, con una nuova riformulazione dagli effetti ‘ancora piu’ dirompenti’, come si commenta nel Pd. Subito ribattezzato ‘ammazzasentenze’, l’emendamento ha pero’ vita breve. Dopo l’intervento di Renato Schifani, che in una lettera indirizzata al presidente della commissione Industria Cesare Cursi chiede di vigilare con la massima attenzione sulle proposte di modifica ‘del tutto estranee al provvedimento’, l’emendamento del pdl viene dichiarato inammissibile dallo stesso Cursi proprio perche’ ‘estraneo alla materia’ del disegno di legge.
Nell’emendamento pidiellino si dava la possibilita’, a chiunque fosse stato condannato con sentenza passata in giudicato nei due anni antecedenti all’entrata in vigore del decreto, di ricorrere nuovamente in Cassazione, davanti alle Sezioni Unite non piu’ solo per ‘manifesta violazione del diritto comunitario’, ma per la formula piu’ generica di ‘violazione della legge’. E la cosa, secondo il capogruppo del Pd in commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti, avrebbe riguardato ‘non solo procedimenti relativi a Berlusconi, ma, aspetto piu’ devastante, anche i processi di mafia e criminalita”.
Per il passato, gli effetti sarebbero ‘allarmanti’, sostiene anche il presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro. Grazie all’introduzione di questo nuovo caso di ricorso in Cassazione, che diventa di fatto ‘un’escamotage’, tutte le sentenze passate in giudicato nei due anni antecedenti all’entrata in vigore del decreto (lo si prevede esplicitamente nel 3 comma dell’ emendamento), verrebbero rimesse in discussione. I condannati infatti avrebbero potuto ricorrere davanti alle Sezioni Unite della Suprema Corte per i casi, appunto, di ‘violazione della legge o del diritto comunitario’. Cioe’ praticamente sempre. Ma c’e’ di piu’: per presentare il ricorso il pdl prevede 180 giorni di tempo dall’entrata in vigore del decreto Sviluppo.
‘Lasciando cosi’ il tempo – ipotizza la Ferranti – di farvi rientrare nuovi procedimenti, quelli pendenti in Cassazione che potrebbero diventare definitivi in questo lasso di tempo’. In serata arriva il commento del segretario del Pdl Angelino Alfano: a suo giudizio sono false e strumentali le ricostruzioni secondo cui con il quarto grado di giudizio il pdl voleva garantire l’impunita’ di Silvio Berlusconi rimettendo in discussione il processo Mondadori.’L’emendamento di cui si parla, infatti, non si applica in alcun modo alla vicenda Mondadori’, sottolinea Alfano, che aggiunge: ‘La volonta’ persecutoria ai danni di Silvio Berlusconi non si risparmia nemmeno il ridicolo e porta avanti la teoria dell’assurdo, fino a sacrificare persino il buon senso e la ragionevolezza’.
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