E’ stato probabilmente opera di due kamikaze il grave attentato di oggi in un mercato di Parachinar, la principale citta’ del distretto tribale di Kurram (nord-ovest del Pakistan) che ha causato almeno 42 morti e oltre 100 feriti secondo l’ultimo bilancio. Lo riferiscono in serata i media locali citando fonti della polizia. Non ci sono ancora conferme ufficiali sulla cause degli scoppi. Gli inquirenti sono ancora nella zona che e’ stata chiusa al pubblico.
La prima esplosione e’ avvenuta nel principale mercato della citta’, che sorge vicino al confine afghano, che a quell’ora era affollato di famiglie che stavano facendo la spesa per la cena dell’ ‘iftar’, quello che rompe la giornata di digiuno prevista nel mese sacro del Ramadan. La zona e’ popolata dalla minoranza sciita. Sembra che un attentatore suicida si sia fatto esplodere mentre era su una motocicletta.
La seconda deflagrazione si e’ invece verificata dopo quattro minuti a poca distanza, sembra vicino a una moschea sciita. L’attentato non e’ stato per ora rivendicato, ma si sospetta che sia opera dei numerosi gruppi estremisti islamici che sono attivi lungo il confine con l’Afghanistan.
Di recente c’e’ stata una recrudescenza di attacchi contro la setta rivale degli sciiti considerata ”eretica” dai talebani e altri fondamentalisti. Il presidente Asif Ali Zardari e il primo ministro Nawaz Sharif hanno duramente condannato la strage che e’ una delle piu’ gravi da quando e’ iniziato il Ramadan, un periodo di solito caratterizzato da una ”tregua” della violenza. Sempre oggi a Kurram, in un altro incidente due persone sono morte e altre sei sono rimaste ferite nell’esplosione di un ordigno rudimentale IED che ha colpito un pulmino. La Kurram Agency, che confina con tre province dell’Afghanistan, e’ considerata un crocevia di talebani e militanti di Al Qaida e, al pari del vicino distretto di Khyber, e’ una delle aree piu’ turbolente del Paese.
































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