Un passo fuori dalla crisi. Dopo le parole di speranza del premier Mario Monti pronunciate ieri al Meeting di Rimini, anche il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, conferma alla stessa platea che stiamo uscendo dal tunnel, anche se questo ‘dipendera’ da quello che riusciremo a fare’. Dopo aver messo in sicurezza i conti, ora il Paese puo’ guardare alla crescita, e per questo ‘occorre trovare le risorse per abbassare le tasse’ perche’ sono ‘una zavorra’; bisogna poi puntare sulla produttivita’ e su questo il ministro lancia un appello alle parti sociali per una collaborazione. Ma sindacati e imprese replicano: ‘Abbiamo fatto la nostra parte, ora si impegni il governo’. Per Passera, in ogni caso, ‘il ritardo accumulato sul fronte della produttivita’ e’ piu’ grave dello spread’. Tutto questo comunque va fatto senza trascurare il welfare.
Passera parla alla platea del Meeting di Cl. E’ da anni ospite fisso ma quest’anno, come lui stesso dice, arriva ‘in una nuova e inaspettata veste’, e ‘se mi avessero detto qualche anno fa che sarei venuto qui in questa veste sarei stato molto meno pretenzioso nei confronti della politica’. ‘Si’, vedo l’uscita dalla crisi’, conferma subito Passera, varcando l’ingresso della Fiera. Certo e’ costato sacrifici, prosegue, ma ‘la situazione in realta’ e’ ancora un po’ peggio di quanto uno poteva immaginare, l’eredita’ degli ultimi venti anni, della seconda Repubblica, e’ molto deludente’. Secondo il ministro ‘ci siamo mangiati 500 miliardi di proventi di privatizzazioni, di vendita di frequenze e cessione di immobili, e se invece le avessimo utilizzate bene a quest’ora lo spread era a zero’. Ma ora occorre guardare avanti. ‘Abbiamo una delle piu’ alte tassazioni al mondo: e’ una zavorra che dobbiamo correggere’. E allora ‘dobbiamo trovare le risorse per il welfare e per ridurre la fiscalita’ ai cittadini e alle imprese oneste’. Certo, solo ‘appena sara’ possibile e comunque – precisa il ministro – senza mai mettere a rischio i conti pubblici’.
Poi occorre mettere mano alla produttivita’, e dunque Passera lancia un appello alle parti sociali: ‘Vedremo nella prossima tornata di contrattazione se sapranno tenere conto di questo come ha fatto la Germania dieci anni fa, salvandosi’. Il ministro non prescinde dunque dal rapporto con sindacati e imprenditori perche’, dice, ‘la coesione sociale e’ uno degli elementi portanti della crescita’.
Passera affronta anche alcune delicate vicende dell’economia italiana, dall’Ilva (‘non sia oggetto di decisioni irrimediabili come lo spegnimento’) alla Fiat (‘auspichiamo ci sia nelle prossime settimane un chiarimento a noi e al Paese su quello che intende fare’). Poi esprime anche il disappunto per le dichiarazioni arrivate oggi dalla Germania sulla Bce: sono ‘disturbi che non fanno merito a chi parla’. Infine sui prossimi piani del governo. ‘Stiamo lavorando sulla crescita: agenda digitale, start up, attrazione degli investimenti e semplificazioni’, ma ci vuole ancora un po’ di tempo. Nel consiglio dei ministri che si dovrebbe tenere alla fine della settimana ‘non sono ad oggi iscritti provvedimenti per la crescita’, informa infatti il ministro.
Discussione su questo articolo