"Grillo ha sbagliato a sfidare a duello Renzi alle ultime elezioni dicendo ‘Chi vince, vince tutto e chi perde, perde tutto’. Lui ha perso. E ciò deprime l’energia del movimento. Il vero leader deve apparire sempre invincibile, e non affida mai il proprio destino a una battaglia sola. Troppo rischioso". Lo afferma Francesco Alberoni in una intervista a Il Giornale.
Secondo il sociologo Renzi "è un leader naturale perché ha, come pochi altri, la capacità di attrarre a sé le persone. Ma non è un capo carismatico, perché non ha creato un movimento sorretto dal sogno collettivo del rinnovamento radicale. E’ coraggioso, ma non ha voluto fondare un suo partito. Però, nel caso dovessero buttarlo giù, cioè il Parlamento non dovesse votare un’eventuale fiducia, è possibile che possa sorgere un movimento popolare che lo sorregga, anche se lui non vuole. Basta un gruppo che in piazza inizi a urlare ‘Renzi, Renzi’ ed è fatta, alla faccia dei vertici del Pd. I movimenti non nascono con le carte bollate, ma con l’istinto, le grida e le bandiere".
Di Berlusconi dice: "Anche lui è un leader naturale. Tale è stato e tale è. Ma la domanda giusta è: ‘Continua a essere anche un capo carismatico?’. Sì, per i suoi lo è. Molta gente continua ad amarlo e a fidarsi di lui, anche se metà del suo partito gli è contro. Ma senza di lui, l’intero partito sparisce".
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