“Si fa fatica a comprendere chi demonizza il tentativo di attuare una riforma della cittadinanza, in cantiere da anni, perché ‘ingiusta’ nei confronti di chi non ha il prerequisito dello ius soli ma che magari vi aspira perché di origini italiane, che equivarrebbe a condannare la ratio della riforma su tutta la linea, riportando il dibattito indietro di qualche decennio”. Lo dichiara Aldo Di Biagio, senatore di AP.
“Il principio dello ius soli temperato come fondamento di una nuova disciplina della cittadinanza è frutto di una legittima contestualizzazione giuridica, che non può prescindere dalla valutazione dell’attuale composizione sociale e demografica del nostro Paese, – evidenzia l’eletto all’estero – collocandosi dunque in una scelta di emancipazione civile che non si può assolutamente sacrificare sull’altare della speculazione politica”.
“Certamente si può discutere su alcune condizioni tracciate nel testo deliberato dalla Camera – conclude il senatore – soprattutto per evitare il rischio di truffe, anche in ragione dello scenario mutato in termini di emergenza migranti, ma i veti ideologici peccano di eccessiva demagogia, che distoglie l’attenzione dalle reali istanze sociali di un Paese moderno”.
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