Italiani all’estero in prima linea nell’intervento che Ricardo Merlo, fondatore e presidente del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, ha svolto ieri, partecipando alle tribune elettorali di Rai Parlamento, su Rai 3.
Il MAIE si presenta alle Europee in alleanza con il movimento “Io Cambio”. Una alleanza elettorale che, ha spiegato più volte lo stesso Merlo, è anche un progetto politico destinato a continuare.
L’eletto all’estero su Rai 3 ha spiegato perché suo movimento ha deciso di passare all’opposizione: “Non voglio giudicare Renzi per sessanta giorni di governo, ma possiamo dire che con noi ha cominciato con il piede sinistro”. Un errore, per esempio, secondo Merlo, “chiudere il consolato di Montevideo, dove vivono 120mila italiani, o quello di San Gallo, in Svizzera, a cui fanno riferimento circa 60mila italiani”. Così come è un errore “chiudere Istituti di cultura in tutto il mondo”.
“Se noi vogliamo far crescere la nostra economia, dobbiamo essere presenti nel mondo, soprattutto dove ci sono gli italiani che sono ambasciatori del made in Italy; invece il governo Renzi ha fatto tutto l’opposto di quello che noi vorremmo fare. Per questo siamo passati all’opposizione”.
Il presidente del MAIE ci ha tenuto a sottolineare che “la comunità di italiani all’estero sarebbe di grande aiuto per il made in Italy, le esportazioni, il turismo di ritorno. Purtroppo non c’è una politica per gli italiani nel mondo, non abbiamo nemmeno un sottosegretario che si occupi di emigrazione. Una politica che valorizzi le nostre comunità oltre confine – ha continuato Merlo – potrebbe dare molto all’Italia. Non vogliamo assistenzialismo, ma diciamo che gli italiani all’estero per il nostro Paese sono davvero una grande opportunità”.
I giornalisti presenti in studio, attaccati ai vecchi schemi della partitocrazia romana, per cercare di capire in quale parte politica si riconosca il MAIE, hanno chiesto a Merlo con chi preferirebbe uscire a cena: con Berlusconi, Grillo o Renzi? “A cena vado con mia moglie”, ha risposto il deputato eletto in Sud America.
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