Il trionfo piú inatteso non vale il rinnovo automatico ma da sabato sera Roberto Di Matteo spera con qualche (ovvia) ragione in piú di restare sulla panchina del Chelsea. Se fino alla vigilia della sfida contro il Bayern Monaco la sua permanenza, nonostante la conquista della Fa Cup, pareva improbabile se non proprio impossibile, adesso qualche spiraglio si è aperto. E non solo perch‚ il sogno proibito di Roman Abramovich, ovvero Pep Guardiola, fin qui ha respinto al mittente le ricche profferte del magnate russo. Il tecnico catalano ha intenzione di osservare un anno sabbatico, dal quale neppure i milioni di euro che gli ha promesso il Chelsea lo distoglieranno. Ecco allora che la soluzione Di Matteo – per Abramovich un rimpiego, di certo non per i giocatori e i tifosi del Chelsea – torna d’attualità.
A suo favore parlano i numeri di queste 10 settimane irresistibili che hanno riscritto la storia del club. Subentrato a Andr‚ Villas-Boas dopo il no di Rafa Benitez, Di Matteo ha raddrizzato una squadra che era allo sbando, con un piede fuori dalla Champions dopo la batosta di Napoli e uno spogliatoio lacerato. Ha ripristinato le antiche gerarchie, sistemato la difesa, rimotivando un gruppo smarrito. Ma soprattutto ha vinto piú di quanto ci si aspettasse, 13 vittorie in 21 partite (62% di successi). Due mesi che hanno trasformato un progetto abortito nella stagione piú esaltante dei 107 anni di storia del Chelsea. Di fronte al quale anche la proverbiale ingratitudine o impazienti ambizioni del magnate russo vacillano. Come confermano le quote dei bookmakers che ora lo danno favorito per la panchina del Chelsea 2012/2013. E come conferma lo stesso presidente del Chelsea, Bruce Buck: "Roberto è certamente nella rosa dei possibili allenatori per la prossima stagione. Ha fatto un lavoro straordinario e verrà sicuramente tenuto in considerazione perch‚ è riuscito a tirare fuori il meglio dalla squadra".
Una conferma richiesta anche dai suoi stessi giocatori e auspicata dai tifosi che domenica si sono riversati in 100mila per le strade di Fulham per festeggiare i neo-campioni d’Europa.
In settimana ci sarà l’ultimo incontro, di certo Di Matteo non resterà a spasso. Perch‚ qualora arrivasse il benservito dal Chelsea, sono già pronte altre offerte. Dalla Premier (Aston Villa) e dall’estero. Chi di sicuro non ci sarà piú il prossimo anno è l’uomo delle finali, Didier Drogba. La tentazione cinese dopo otto anni allo Stamford Bridge è troppo gustosa (economicamente) per rifiutarla. Il Chelsea gli offre altri 12 mesi di calcio vero, l’ivoriano in scadenza di contratto chiede un nuovo biennale. Inevitabile l’addio, il migliore possibile, con la firma sulla prima Champions di una squadra londinese, quinto club inglese a salire sul trono d’Europa. Nel suo futuro c’è lo Shanghai Shenhua del vecchio amico Nicolas Anelka. Potrebbe partire anche Fernando Torres che all’indomani del trionfo in Germania ha richiesto un confronto con la società. Voci di spogliatoio raccontano di un acceso diverbio con Di Matteo non appena lo spagnolo ha saputo che non sarebbe stato titolare contro il Bayern. Se il manager italiano dovesse restare, Torres chiederà di andarsene. L’unica nota stonata di una fiaba con un finale da incorniciare.
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