Paolo Bonaiuti, storico portavoce del leader di Forza Silvio Berlusconi, è pronto a lasciare il partito e a passare al Nuovo Centrodestra. Ora, vorrei fare una considerazione a riguardo. Tra il partito che non va su nei sondaggi (anche se in passato e in situazioni analoghe essi sono stati pesantemente smentiti) e le sue vicende giudiziarie, per Berlusconi è davvero un momento di difficoltà. Nei momenti di difficoltà, però, chi crede realmente in una causa ed è realmente vicino ad una persona resta al fianco di quest’ultima. Forse, queste defezioni in Forza Italia sono dettate più da motivi personali che non da questioni realmente politiche.
Una mancata candidatura piuttosto che una non riconferma in una determinata carica nel partito possono indurre certe persone a cambiare casacca. Questo rischia di squalificare realmente la politica.
Io non so se il caso di Bonaiuti sia dettato da ragioni personali o da questioni politiche, però qualche considerazione la faccio. Bonaiuti dice volere andarsene perché egli è un moderato. Mi risulta che Forza Italia sia un partito di moderati. In secondo luogo, nelle ultime riunioni del Popolo della Libertà, Angelino Alfano e Fabrizio Cicchitto, oggi del Nuovo Centrodestra, chiedevano a Berlusconi che agli incontri non ci fosse Bonaiuti. Ora Alfano si dice pronto ad accoglierlo. Evidentemente, la questione di Bonaiuti è solo un pretesto di Alfano per dimostrare che la leadership di Berlusconi nel centrodestra è roba del passato.
Con serenità, va detto che una leadership di Alfano non è nel futuro. Alfano è quasi "ossessionato" dal volere dimostrare di essere il leader del centrodestra e che nella rottura con Berlusconi egli era dalla parte della ragione. La realtà dice cose ben diverse e non sarà certo il passaggio al Nuovo Centrodestra di uno degli uomini più vicini a Berlusconi a cambiare le cose. Questo guazzabuglio rischia di non fare bene alla politica.
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