Gianni Pittella, capogruppo del Pse al Parlamento europeo, intervistato da La Stampa afferma: “Sosterremo Juncker anche sulla base di ciò che dirà, sul rispetto delle nostre linee rosse", "se dovesse dirci non c’è flessibilità, noi saremo contro".
L’eurodeputato democratico, primo italiano presidente del gruppo socialista a Strasburgo, sottolinea che in passato "si è spesso preferito candidare le star o i fine carriera, invece di puntare su uno che facesse questo mestiere. Qui servono ‘i culi di pietra’ che lavorano sui dossier da mane a sera, sugli emendamenti e sulle relazioni politiche, per difendere i cittadini". Ed aggiunge: "Dobbiamo coniugare il tema del risanamento dei conti con quello, colpevolmente trascurato, di crescita e lavoro".
Un lavoro nel quale si farà da sponda a quanto chiede Renzi: "Lo faremo per tentare di andare oltre il dogma difeso dai sacerdoti del rigore. Di austerità si muore. Si sono persi milioni di posti di lavori, sono state uccise migliaia di imprese. Tutto questo va recuperato per non perdere un’intera generazione".
E di Farage che ha girato le spalle all’Inno dell’Ue dice: "Volgare e sconcertante. Presiedevo e non ho reagito. Loro cercano la spettacolarizzazione. L’indifferenza è la miglior condanna".
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