La scorsa settimana alla Camera dei Deputati si è discusso e votato il disegno di legge del Governo sulla riforma consolare.
Ecco, in sintesi, le principali proposte e le posizioni dei vari gruppi parlamentari.
- Accentramento delle pratiche di cittadinanza a Roma. Una misura sbagliata e dannosa: accentrare tutto nella capitale significa rallentare ulteriormente i tempi e complicare la vita a migliaia di cittadini.
Destra: a favore
Sinistra: contro
MAIE (Franco Tirelli): contro, coerentemente con la difesa dei diritti degli italiani all’estero.
- Eliminazione del rilascio gratuito del passaporto per alcune categorie di italiani all’estero.
Destra: a favore
Sinistra: contro
MAIE: decisamente contrario
- Maggiori poteri ai consoli onorari per gestire pratiche consolari
Una riforma utile e attesa che semplificherebbe la vita a moltissimi connazionali, soprattutto quelli che risiedono lontano dal Consolato.
Destra: a favore
Sinistra: contro (!), in nome della logica di partito
MAIE: a favore, dalla parte degli italiani nel mondo
- Aumento dei fondi per i funzionari consolari a contratto. Un passo fondamentale per motivare e valorizzare chi lavora ogni giorno nei consolati.
Destra: a favore
Sinistra: contro
MAIE, con Franco Tirelli in prima linea: a favore
- Possibilità di rilasciare la carta d’identità elettronica nei Comuni d’origine
Un vantaggio concreto per gli italiani all’estero.
Destra: a favore
Sinistra: contro
MAIE: a favore, come sempre al fianco dei connazionali oltreconfine
Cosa dimostrano questi atteggiamenti?
Il MAIE, fin dalla sua nascita, ha un solo obiettivo: difendere gli italiani all’estero, sempre e comunque. Gli altri partiti, invece, si muovono secondo ordini di scuderia: votano non in base al merito delle proposte, ma alle indicazioni del partito romano. Due logiche completamente diverse. Chi è stato eletto all’estero deve rappresentare chi lo ha mandato in Parlamento, non obbedire ai diktat della segreteria a Roma.
La “revista brasiliana” ormai diventata di sinistra
Durante il voto finale, la destra ha approvato tutto, la sinistra ha respinto tutto, e il MAIE — attraverso il voto di Franco Tirelli – ha mantenuto una posizione equilibrata e coerente:
favorevole alle misure positive per gli italiani all’estero;
contrario a quelle dannose;
astensione finale, come scelta di equilibrio e indipendenza.
La posizione di Tirelli, dunque, è stata degna di un rappresentante degli italiani all’estero: a favore di quelle cose positive per gli italiani nel mondo e contrario a quelle negative.
Eppure la “revista brasiliana” ha scritto che Tirelli avrebbe “votato con il governo”. Falso: chi si astiene non vota a favore. È semplice logica. Chiaro come l’acqua.
Non solo: la “revista” ha omesso di dire che l’on. Tirelli ha SOSTENUTO TUTTI GLI EMMENDAMENTI della sinistra che miglioravano la condizione degli italiani all’estero – emendamenti che il governo ha poi bocciato. Questa è indipendenza, non allineamento.
Alcuni interrogativi
Nello stesso articolo un deputato di sinistra definisce “deplorevole” la posizione del MAIE. Beh, l’onorevole dovrebbe spiegare: era forse giusto votare contro un articolo che dà più poteri ai consoli onorari, o contro la possibilità di fare la carta d’identità elettronica in Italia? E dov’era la vostra indignazione, caro deputato, quando, tra il 2013 e il 2018, il governo che sostenevate chiuse oltre settanta sedi consolari e diplomatiche, tra Ambasciate, Consolati e Istituti di Cultura? Allora avete votato contro, avete lasciato la maggioranza o avete seguito ancora una volta il “manuale dei peones” dei partiti romani?
L’onorevole si ricorda quando abbiamo organizzato a San Paolo la grande manifestazione, a cui ha partecipato una moltitudine di persone, per criticare la politica del suo governo sui servizi consolari… Dov’era il deputato in quel momento? Si è dimesso dal partito o si è “aggrappato” alla poltrona?

CONCLUSIONE
Grande delusione per una “revista brasiliana” che credevamo seria ma, anziché informare con equilibrio, ha scelto di piegarsi a logiche di schieramento. L’astensione non è un voto favorevole: è una scelta di coerenza e libertà. Peccato che una testata storica del Sud America si sia ridotta a fare da portavoce alla sinistra. Il MAIE, invece, resta – come sempre – dalla parte degli italiani all’estero.






























