"Gli italiani si vedono, senza poter intervenire, spogliati con la tecnica del carciofo, una foglia alla volta, di ogni loro proprieta’. Quando questa classe politica di incapaci e di avvoltoi ci lascera’, prima o poi dovra’ succedere come avviene per tutte le cose umane, non ci rimarra’ nulla. Neppure la nuda proprieta’ del Paese. La ricchezza degli italiani, societa’, infrastrutture, partecipazioni, immobili, sara’ stata venduta per fare cassa, per tirare a campare senza tagliare gli sprechi dello Stato". Cosi’ Beppe Grillo, in un post pubblicato sul suo blog.
"Per ogni alienazione di un nostro bene – aggiunge il leader M5S – guadagnano un mese di cassa dello Stato, forse meno. Capitan Findus Letta mette in vendita il 40% delle Poste Italiane dopo 150 anni dalla loro fondazione. Neppure Giolitti e Mussolini avevano osato tanto. La giustificazione e’ di aprirsi al mercato, di migliorare il servizio, di seguire le orme della Royal Mail inglese. Un paragone imbarazzante, con tutto il rispetto e’ come voler paragonare il cioccolato con la cacca. Qualunque privatizzazione in Italia ha aumentato i costi e diminuito il livello di servizio, oltre a ingrassare le finanze degli acquirenti privati. Telecom Italia docet. La coppia d’avanspettacolo Nipote&Renzie incassera’ 4 miliardi, meno della meta’ dell’incremento medio mensile del debito pubblico. Una goccia. Tassare e privatizzare. Espropriare gli italiani dei loro beni privati e dei loro beni pubblici. Sanno fare solo questo. E’ la danza funebre dei partiti – conclude Grillo -, il sirtaki sulle spoglie di una Nazione".
































Discussione su questo articolo