Ore decisive, quelle che stiamo vivendo, per il futuro dell’Italia. Secondo Matteo Salvini “c’è uno spiraglio”, la possibilità di un accordo tra M5S e Lega, con Forza Italia all’opposizione. Dunque un esecutivo che verrebbe messo in piedi da coloro che vengono considerati i veri vincitori del voto del 4 marzo. Un po’ quello che, già settimane fa, prima che cominciasse tutta questa telenovela, ha dichiarato a Italiachiamaitalia.it il Sen. Ricardo Merlo, fondatore e presidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero.
In una intervista rilasciata al nostro quotidiano online, Merlo spiegava: “Siamo pronti ad appoggiare un governo Lega-M5S se farà gli interessi degli italiani all’estero. No al Pd, no a governi tecnici o istituzionali, se fosse così meglio il voto”.
Oggi ci siamo. Il governo Lega-5stelle potrebbe davvero prendere vita: “Magari, noi lo sosteniamo”, dice Salvatore Caiata, presidente della componente MAIE alla Camera dei Deputati (al momento la più numerosa a Montecitorio).
“Auspichiamo che prevalga il buonsenso e la responsabilità nel formare un governo politico da chi ha vinto il 4 marzo”, ribadisce. La linea, come è evidente, è sempre quella dettata dal presidente Merlo. “Noi voteremo un governo M5S-Lega, sia che ci sia o che non ci sia Berlusconi”, ci tiene a precisare Caiata.
In queste ore Ricardo Merlo sta avendo a Roma incontri politici e istituzionali importantissimi. ll presidente del MAIE è in costante contatto con i big della politica nazionale italiana e sta giocando la sua partita. Potrebbero esserci delle sorprese già nelle prossime ore…
Intanto Mario Borghese, deputato MAIE eletto in Sud America e residente a Cordoba, si augura “di dare al più presto un governo al Paese. Noi siamo a favore di un governo politico e non per un governo tecnico”.
Borghese fa eco a Caiata: “Speriamo che le due forze politiche che hanno ottenuto più voti alle elezioni trovino al più presto un accordo”.
Secondo l’onorevole del Movimento Associativo “non si può tornare alle urne con la stessa legge elettorale“, ci vuole “un nuovo Governo che lavori ad una nuova legge elettorale. Così il Paese è bloccato. E’ poi – conclude – è necessaria una vera riforma del voto estero“.
Proprio così. Quella riforma del voto estero di cui si parla da dodici anni ormai, ma che nessun parlamento, così come nessun governo, è stato in grado di portare a casa. Se davvero dovesse nascere un esecutivo, magari a tempo, ci auguriamo davvero che si lavori fin da subito – così come ItaliaChiamaItalia ha chiesto immediatamente dopo il voto del 4 marzo (GUARDA IL VIDEO) – per migliorare una volta per tutte il meccanismo elettorale con cui votano gli italiani nel mondo. Se ne parla dal 2006, sarebbe anche l’ora.