Le polemiche sull’aborto, la volontà di Macron di inserirlo come “valore fondamentale” nella Costituzione Europea, lo “scandalo” suscitato dalla proposta della maggioranza di inserire nei Consultori famigliari anche eventuali presenze (gratuite) di associazioni “pro-vita” ripropone ancora una volta il tema di come la Politica dovrebbe affrontare i principi etici.
L’aborto è un tema delicato, che coinvolge la coscienza delle persone e che va affrontato con serietà. Credo che una donna debba essere libera di abortire, ma prima di deciderlo avrebbe il dovere di verificare a fondo la sua scelta ed è per questo che andrebbe aiutata anche fornendole delle alternative e non emarginandola. Ma se in un Consultorio la “pratica” è trattata solo come tale, come potrà mai valutare altre scelte?
Su questo tema delicato anche a sinistra si dovrebbe riflettere, soprattutto da parte di quella minoranza “cattolica” del PD che però sembra stia man mano perdendo importanza e riferimenti, soprattutto da quando Elly Schlein guida la segreteria.
Nonostante un aperto sostegno di buona parte della Conferenza Episcopale Italiana e il supporto di “Avvenire” – che non perde occasione per marcare la distanza dalle politiche del governo – è giusto chiedersi cosa resti non solo di questa componente, ma soprattutto perché taccia su quei temi, valori e principi etici che dovrebbero contraddistinguerla e differenziarla da quelle posizioni iper-laiche proprie della sinistra estrema soprattutto su alcuni temi come aborto, famiglia e fine vita.
Non vedo perché in un Consultorio famigliare non debba esserci anche una voce che proponga la continuazione della gravidanza ed è veramente assurdo che, forse per distogliere l’attenzione dai tanti problemi di campo largo o di trasparenza interna che lo perseguitano in questi giorni, il PD porti avanti con particolare virulenza e proprio ora una battaglia strumentale sul tema della 194 (che nessuno vuole abolire).
Se tacciono i cattolici del PD credo sarebbe opportuno qualche commento proprio su questo silenzio da parte della Chiesa se – per una volta – decidesse di richiamarli alle loro responsabilità e non solo insistere (come sempre) su questioni di facile consumo come immigrazione o razzismo.
Fa specie questo silenzio proprio nello stesso momento in cui ci si lamenta di come gli italiani siano sempre di meno, non facciano figli, le famiglie siano sempre più mono-personali e con un indice di fertilità abbondantemente al di sotto della soglia minima.
Non è solo una questione italiana, perché sul tema dell’aborto la polemica divampa in tutto il mondo occidentale e soprattutto negli USA. Biden è a fine mandato, è stato un presidente ufficialmente “cattolico” (il primo dopo Kennedy) ma non solo non ha mai minimamente accennato alle proprie idee religiose, ma ha fatto di tutto per disconoscerle visto che – per esempio – proprio della battaglia pro-aborto ne ha fatto uno dei suoi slogan con toni certamente antitetici alla posizione della Chiesa.
Non si chiedeva a Biden di assumere posizioni contrarie a quelle del suo partito, ma almeno di tenere un minimo di basso profilo. Invece no, tutti i “democratici” del mondo sembrano concentrarsi ben di più sulla “libertà” personale portata anche all’estremo, ma senza tener conto che vale finché non si scontra limitando o uccidendo quella altrui.