Si è parlato molto, in passato, dei costi della politica, anche per ciò che riguarda gli stipendi dei nostri cari (carissimi!) parlamentari. Se ne parla ancora oggi, ma con meno enfasi, secondo noi. Il governo Letta promette tagli al numeri di deputati e senatori e tagli ai loro stipendi, ma di fatto non si muove una foglia in quella direzione. Doveva essere la commissione Giovannini a dire di quanto dovessero essere ridotti gli stipendi dei parlamentari italiani: ma la commissione ha fallito. Oggi Giovannini è ministro del governo guidato da Enrico Letta e i costi della politica sono sempre quelli.
Ieri, domenica 13 ottobre, sul quotidiano “Libero”, un articolo svela: i parlamentari italiani sono i più pagati d’Europa. Il confronto tra gli stipendi dei politici europei è disponibile grazie a uno studio di un professore dell’Università Carlos III di Madrid, Pablo Oñate, che ha pubblicato un articolo dal titolo “I parlamentari spagnoli hanno i salari più bassi d’Europa”, che visto dal nostro punto di vista
Diventa appunto “I parlamentari italiani hanno i salari più alti d’Europa”.
Scrive il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro: “Il docente spagnolo ha raccolto i dati già disponibili sui siti istituzionali sulle indennità dei membri dei parlamenti dei principali Paesi europei e ha scoperto che è falsa la retorica sui Paesi meridionali spreconi e quelli settentrionali parsimoniosi: Paesi del Nord come Francia, Germania, Svezia e Regno Unito hanno stipendi simili tra loro, ma molto più alti di quelli dell’Europa meridionale come Spagna e Portogallo. Ovviamente ogni buona regola ha la sua eccezione, che in questo caso non poteva non essere l’Italia: i nostri hanno gli stipendi più alti di tutti, settentrionali e meridionali, atlantici e mediterranei. I portoghesi prendono circa 3.200 euro al mese, gli spagnoli 3.600, gli inglesi 6.400, gli svedesi 6.700, i francesi 6.900, i tedeschi 7.700, gli italiani sono in testa con 11.700 euro, oltre 4mila euro di distacco sui secondi. Come facevano però notare i parlamentari italiani a Giovannini, l’indennità non è l’unica voce dello stipendio e per fare un confronto serio c’è bisogno di considerare anche altri benefit. Ma il primato dei nostri rappresentanti non è in discussione anche considerando diarie e altre spese, anzi aumenta. I numeri però non possono essere letti in valore assoluto e vanno rapportati alla ricchezza di ogni nazione. E il confronto dimostra che le differenze tra Nord e Sud Europa si vanno riducendo, ogni Stato mostra livelli salariali dei parlamentari abbastanza simili, che vanno dall’1,96 sul Pil pro-capite degli spagnoli al 2,89 dei tedeschi. In pratica un parlamentare europeo prende da 2 a 3 volte il reddito medio nazionale. Ma pure in questo caso c’è un’eccezione, che ancora una volta è l’Italia: i nostri parlamentari percepiscono 5,5 volte il reddito pro-capite nazionale, oltre il doppio dei loro colleghi europei. Sicuramente il ministro Giovannini non ha responsabilità nel fallimento della Commissione che presiedeva, ha solo dovuto prendere atto di un compito impossibile. Ma ora che è uno dei principali membri del governo e non più un semplice consulente, può portare a compimento il lavoro che ha dovuto abbandonare. E non dovrà fare ulteriori approfondimenti o riunire altre commissioni, gli basterà fare una telefonata in Spagna, a Pablo Oñate".
































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