Duemila palloncini liberi di volare nel cielo con la speranza che presto anche Rossella possa tornare libera e riabbracciare parenti e amici a Samugheo, dove e’ nata e ha vissuto fino a quando ha scelto di dedicare la sua vita ai bambini Saharawi del campo profugi di Tindouf, in Algeria, dove e’ stata rapita il 23 ottobre scorso.
E’ stato questo il momento culminante della giornata internazionale della donna che l’intero paese ha voluto dedicare quest’anno a Rossella Urru, ‘una donna speciale’, come recita lo slogan pensato dalle colleghe e dai colleghi dei genitori della giovane cooperante che hanno voluto intitolare a lei l’8 marzo. Una iniziativa di solidarieta’ e vicinanza alla famiglia che visto collaborare il Comune, la Parrocchia, il Comitato spontaneo nato per la liberazione di Rossella e tante associazioni di volontariato che operano in paese. Duemila palloncini e altrettanti mazzetti di mimose hanno accompagnato la passeggiata di una intera comunita’ che dalla piazza del Municipio si e’ diretta sino alla casa dei genitori, in via Brigata Sassari, dove il papa’ Graziano, comandante della Polizia municipale, e la mamma Marisa, dirigente dell’Ufficio tecnico, aspettano con angoscia la telefonata che annuncera’ la fine della prigionia della loro figlia.
In prima fila nel corteo i 200 bambini di Samugheo che, sotto la guida del parroco don Alessandro Floris, hanno gia’ dedicato a Rossella le loro preghiere in questa settimana di Quaresima.
Molti di loro hanno indossato le magliette gialle e bianche con la fotografia della giovane e l’appello per il suo rilascio.
Stesse magliette per quasi tutti i genitori che hanno sfilato con tanti amici e parenti degli Urru, mischiati a semplici concittadini. La passeggiata si e’ snodera’ per le vie del paese tappezzate di appelli e drappi bianchi alle finestre delle case. E non e’ un caso che molte delle fotografie esposte ritraggano Rossella con un bambino Saharawi di pochi anni in braccio. Un’immagine che ha fatto il giro dell’Italia e che meglio di tante parole testimoniano l’affetto che oggi circonda la cooperante e la trepidazione per la sua sorte di tante persone, dai vip ai rappresentanti delle istituzioni sino alle persone comuni.
‘Sappiamo che non e’ facile raggiungere il cuore di chi l’ha rapita e di chi la tiene prigioniera, ma in questo giorno speciale non potevamo far mancare il nostro conforto e la nostra solidarieta’ ai genitori e ai fratelli di Rossella’, spiegano con grande realismo gli organizzatori della manifestazione. E questi sono davvero momenti difficili per i familiari. Sabato scorso il paese aveva gia’ cominciato a festeggiare per la sua liberazione, che sembrava ormai cosa certa. Poi la mancata conferma della Farnesina aveva costretto tutti ad una imbarazzante marcia indietro, fino alla doccia fredda di ieri con la smentita del rilascio da parte degli stessi media mauritani che l’avevano annunciato. L’Unita’ di crisi del ministero degli Esteri resta l’unico ‘faro’ per la famiglia di Rossella. I contatti, sempre riservatissimi, sono proseguiti anche oggi, ma la telefonata tanto attesa non e’ ancora arrivata.
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