Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo ad Agorà, su Rai Tre, ha spiegato che, in vista delle Politiche 2013, sta lavorando a una lista insieme a Pierferdinando Casini. Sarà una lista che si rivolgerà a chi vuole scegliere altro, rispetto a Berlusconi o Bersani. "Non siamo piu’ nell’Italia del ’48. Basta con questo derby permanente Roma-Lazio o Milan-Inter". Nel merito, parlando di un centrodestra unito, Fini ha posto la questione Lega: "Prima di ripensare ad una alleanza strategica con la Lega vogliamo pensarci un attimo? Alcune delle battaglie da me sostenute mi collocano all’opposto. Sono convinto che Alfano non la pensa così. In Lombardia quelli del Pdl stanno dicendo: facciamo tutto quanto in nostro potere perchè ci sia la Lega".
Per Fini "riaggregare un’area e’ indispensabile, ma presuppone avere le idee chiare su cosa si dovrebbe fare dopo. E’ una scorciatoia dire ci mettiamo insieme contro qualcuno, bisogna farlo per fare qualcosa. Quindi, credo che serve un raggruppamento su pochi punti molto concreti e realistici, non il libro dei sogni, e verificare chi eventualmente e’ disponibile a un’intesa". "Sono convinto – ha aggiunto – che se non cambiamo le cose, arriveremo alle elezioni con 4 aree: quella della sinistra, ma con Bersani insieme a Vendola e che non raccoglie la grande platea dei moderati, poi c’e’ l’area di Berlusconi con tutti i pregi e i difetti, l’area della protesta con Grillo e poi l’auspicio di una lista di quelli che dicono ci mettiamo insieme e ci rivolgiamo non a Bersani o Berlusconi ma al centro". Sull’ipotesi di ricandidare Monti, "Monti ha detto di non essere disponibile a ricandidarsi, ma se dopo il voto dovesse avere successo quella lista a cui sto lavorando e diremo al presidente della Repubblica che c’e’ bisogno di proseguire su questa linea del governo attuale, non e’ da escludere che fra le opzioni il capo dello Stato valuti anche questa candidatura". Fini ha ribadito che "nella lista non sarà indicato il candidato premier".
Parlando del futuro del centrodestra, "Alfano mi e’ anche simpatico, e’ un signore che dice di essere segretario del partito. Non sa piu’ a che santo votarsi e attacca me. E’ una scorciatoia dire ‘ci mettiamo insieme contro le sinistre’. Ci si mette insieme per, non contro". Fini ha detto anche "si’" alle primarie ma, ha sottolineato, "concentriamoci sulle ricette per l’Italia, per un paziente che e’ ammalato". “Non avrei nulla in contrario a varare una legge che istituisca le primarie nel sistema dei partiti. Ovviamente, pero’, con delle regole che dovrebbero essere ben definite, univoche e piu’ o meno universalmente accettate”. Un meccanismo, conclude, che potrebbe rientrare “nell’ambito degli interventi per garantire trasparenza nella vita dei partiti”.
Guardando a sinistra, "Renzi mi è simpatico, ma l’unico messaggio che è uscito dal suo tour in camper è che bisogna rottamare qualcuno: mi pare un po’ poco. Chi si candida per guidare un grande partito deve dire anche qualcosa di positivo". "La polemica sul rinnovamento non ci sarebbe se ci fossero ancora le preferenze" e comunque "il limite dei mandati non c’è in nessuna democrazia occidentale". Fini ha anche citato il ‘caso Fiorito’ spiegando che "c’era un signore alla prima legislatura e con meno di 40 anni che è salito all’onore della cronaca nera e c’è chi sta in parlamento da 30 anni e non ha mai preso nemmeno una contravvenzione". Fini ha anche commentato l’addio al Parlamento di Veltroni: "Ho stima di Veltroni, me l’aveva in qualche modo anticipato, è una scelta personale".
Il Movimento 5 Stelle? “Per quanto riguarda l’area, per così dire, della protesta, e mi riferisco a Grillo, non la demonizzo, ma non penso possa costruire niente di positivo. Perche’ essere pessimisti per partito preso?". Il leader di Futuro e Libertà ci tiene a evitare demonizzazioni preventive dei grillini e non ritiene una sciagura il presumibile sbarco in Parlamento, nella prossima legislatura, di una consistente pattuglia di neodeputati del Movimento 5 Stelle: "Saranno alla prima esperienza, immagino”, e fra i grillini che entreranno in Parlamento (circa un centinaio, secondo un sondaggio Agorà) “ci saranno tantissimi ottimi deputati potenziali. Non demonizzo chi si candida con la lista di Grillo".
































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