Gaza chiama Barcellona. La storia del club piu’ famoso al mondo si intreccia di nuovo con le vicende del Medioriente, dopo il caso Shalit. Il club blaugrana di Leo Messi – secondo quanto sostengono i media palestinesi vicini ad Hamas – potrebbe presto sbarcare sulla Striscia di Gaza per giocare un’amichevole su uno dei territori piu’ ‘infuocati’ del globo. Un appuntamento che – qualora si concretizzasse – potrebbe controbilanciare le proteste che si sollevarono in terra araba qualche settimana fa, allorche’ i blaugrana invitarono Ghilad Shalit, il caporale israeliano liberato l’anno scorso dopo cinque anni di prigionia a Gaza, ad assistere al ‘Clasico’ contro il Real Madrid. Ma che d’altra parte rischia di riaccendere polemiche sul fronte diplomatico, visto il ruolo politico di Hamas. La notizia del possibile sbarco di Messi, Iniesta & Co a Gaza, e’ stata anticipata oggi dal settimanale a-Risala di Gaza, vicino al movimento Hamas al potere, ma finora non ha avuto conferma. Il giornale ha appreso dal capo dell’esecutivo di Hamas Ismail Haniyeh (un acceso appassionato di calcio) che la squadra spagnola e’ stata contattata dall’emiro del Qatar Hamad ibn Khalifa al-Thani, tra gli sponsor della squadra catalana con un finanziamento fra i 29 e i 33 milioni di euro per stagione fino al 2016, allo scopo di esibirsi nella Striscia. Questo mese l’Emiro del Qatar e’ stato il primo capo di Stato straniero a visitare Gaza da quando, nel 2007, Hamas vi ha assunto il potere. Ai dirigenti islamici l’Emiro ha promesso non solo aiuti economici per 400 milioni di dollari ma anche – secondo a-Risala – di ricorrere al proprio ascendente per portare i campioni spagnoli a Gaza. Al momento, nessuna indicazione – in un senso o nell’altro – arrivano pero’ dal club blugrana.
Non e’ la prima volta che il nome della squadra campione del mondo viene accostato alle cronache mediorientali. Il 7 ottobre il club aveva accettato la richiesta avanzata da un ministro israeliano di ospitare, in occasione del ‘Clasico’, Ghilad Shalit, provocando immediate reazioni negative nei Territori.
Nonostante le pressioni a rivedere la decisione, il Barca ha replicato di aver sempre operato nella ricerca di una maggiore comprensione fra israeliani e palestinesi e di aver avuto in passato fra i suoi ospiti lo stesso presidente Abu Mazen. L’iniziativa annunciata oggi dal settimanale vicino ad Hamas potrebbe dunque essere letta in questa ottica. Gli incontri del Barcellona (e anche del Real Madrid) sono sempre seguiti con grande partecipazione dalla tifoseria palestinese al punto, ha scritto l’agenzia di stampa palestinese, che ‘durante i match le strade si svuotano e al termine i tifosi della squadra vincente danno vita a cortei ancora piu’ affollati che non quelli organizzati contro la occupazione israeliana’.
































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