Quante possibilità ci sono che una buona idea si trasformi in un’azienda di successo nella Silicon Valley? Seppur sia difficile indicare una percentuale esatta, è in continuo aumento il numero di giovanissimi che sbarcano nella Bay Area sperando di ottenere dei capitali per lanciare una start-up. Dopo Facebook, infatti, tanti ragazzi – soprattutto europei – decidono di presentare i propri progetti ad investitori americani, pronti a sborsare almeno 250mila dollari sperando di guadagnarne milioni in un paio di anni.
Quello che però sembrava essere l’eldorado dei nuovi Zuckerberg potrebbe ora trasformarsi in un boomerang. Come racconta il Wall Street Journal, le aziende di e-commerce rischiano di trovarsi da un giorno all’altro dal paradiso al purgatorio, diventando delle “Zombie Startup”. Per questi nuovi imprenditori, il problema non è ottenere soldi per lanciare la propria company, quanto guadagnare abbastanza denaro per tenerla in vita autonomamente. Non si fallisce, non si fa nessun passo avanti e si vive in un limbo che mette questi milionari (mancati) davanti ad una scelta: unirsi ad altre aziende che sono nella stessa condizione, oppure gestire i propri finanziamenti aiutati da altre aziende?
Non ci sono dati ufficiali su quante siano le “zombie start-up”, ma ciò che sembra certo è che a San Francisco nell’ultimo mese è cresciuto il numero di grosse aziende pronte ad assumerne i dipendenti. E’ nato un vero e proprio database di aziende che si auto-propongono sul mercato per essere acquisite: in un primo momento l’identità rimane anonima, mentre il potenziale acquirente può avere informazioni sul background dei fondatori o sulla provenienza dei finanziamenti.
Business che genera business: è questa la tendenza del momento, con aziende che ristrutturano altre aziende o aiutano a trovare il miglior partner che le possa assorbire. “Per nessun imprenditore sarà facile ammettere il proprio fallimento”: così parlò Danielle Morrill nel suo blog. Ma accanto alla provocazione, la giovane Ceo di Refer.ly, un sito web con un catalogo costruito dai clienti che raccomandano i prodotti migliori, ha indicato pochi ma efficaci suggerimenti per capire se la propria azienda sta per diventare una “azienda non-morta”.
– Non vuoi alzarti dal letto al mattino;
– Non hai raggiunto il 10% di crescita nelle ultime settimane;
– Stai lavorando sulla stessa idea da più di 12 mesi e non l’hai ancora lanciata;
– Hai assunto consulenti per analizzare i tuoi guadagni, per un’azienda che conta meno di 10 persone;
– Hai lanciato un customer service e hai raggiunto meno del 2% di adesioni.
Insomma, una via d’uscita per non morire pare esserci, sia essa la vendita o l’acquisizione da parte di altri, purché ci si accorga in tempo di essere diventati uno zombie nella valle.
































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