“Luigi Broglio – si legge sul Manifesto – non dice granché, eppure si tratta di un personaggio straordinario che ha legato il suo nome all’impresa di portare l’Italia nello spazio, costruendo negli anni ’60 una base in Kenya su una piattaforma marina, proprio sotto l’equatore.
Ora a strapparlo dal dimenticatoio ci ha pensato Vincenzo Cavallo, regista, produttore e ricercatore accademico di origini napoletane emigrato in Kenya da ormai 18 anni.
Nel 2010 è tornato nella sua città natale per partecipare al progetto del film collettivo Napoli 24 con Pietro Marcello, Paolo Sorrentino e Nicolangelo Gelormini, tutti registi presenti a questa ottantaduesima edizione del festival di Venezia”.
“Con la produttrice Silvia Gioiello, co-fondatrice di Cultural Video Foundation Napoli e Cultural Video Production (Kenya), Cavallo ha realizzato con Ri-lancia Luigi Broglio un’esperienza teatrale immersiva a 360° pensata per musei della scienza, istituti di cultura italiani, mostre tematiche, spazi culturali e festival di cinema immersivo.
Questo è il suo secondo film in realtà virtuale presente a Venezia: il primo, in concorso nel 2020, si chiama African Space Makers e ha vinto tra gli altri il prestigioso Lumière Award per best director”.






























