"Una notizia buona e una cattiva, come nelle migliori tradizioni. Il Senato ha avviato – attraverso l’iniziativa del presidente della commissione giustizia, Nitto Palma – l’iter dei disegni di legge di Gasparri e di Cinque Stelle per l’abrogazione del vilipendio nei confronti del presidente della Repubblica, compreso nell’articolo 278 del codice penale, che mi vede imputato a Roma il prossimo 21 ottobre, giorno della sentenza. La pena possibile e’ da uno a cinque anni di reclusione". Lo scrive il leader de La Destra, Francesco Storace, sul sito del partito.
"La commissione giustizia ha deciso di calendarizzare per martedi’ prossimo l’iter. Si segue la via maestra, suggerita anche da una petizione popolare in corso sulla rete. Vuol dire che sara’ approvata? Questo dipende dai gruppi parlamentari, tra i quali spicca il no alla calendarizzazione della legge da parte del partito democratico, nella persona del senatore Lumia, mentre tutti gli altri si sono detti favorevoli – aggiunge -. A rendere necessario il provvedimento, la notizia cattiva, rivelata ieri a La Zanzara da Clemente Mastella, il ministro della giustizia che diede il via libera formale all’indagine contro di me. A dimostrazione di quanto sia illiberale la procedura prevista: e’ un ministro a stabilire se processare un esponente dell’opposizione, manco nel Burundi… ‘La norma e’ la norma, era un atto dovuto, non l’ho fatto in modo personale, ero obbligato, ma lasciamo stare…’, ha avuto la faccia tosta di dire il ras di Ceppaloni. Ma da chi fu obbligato, gli hanno chiesto o conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo? ‘Ragazzi, lasciamo stare’, ha risposto Mastella. ‘A Storace – dice ancora l’ex ministro – non devo chiedere scusa. Non ho nulla di cui scusarmi. Ma non lo rifarei e il reato va eliminato’".
"Dunque, chi diede l’autorizzazione a indagarmi – per cui oggi posso rischiare una condanna e persino le conseguenze previste dalla legge Severino, decadenza e incandidabilita’ per aver usato la parola ‘indegno’ – dice che quel reato va eliminato. Soprattuto perche’ fu obbligato a concedere quell’autorizzazione. Devo presentare un esposto per sapere chi fu a imporre a un ministro di adottare un provvedimento di quella natura o Mastella ce lo dira’ questa volta liberamente? Il Parlamento potra’ fare finta di niente? Il Pd potra’ davvero dire no a una legge che toglie quel tipo di potere ad un politico – il guardasigilli – restituendolo invece al giudice naturale? E Napolitano, il presidente della Repubblica, non sente di dover smentire quel ministro che denuncia – anni dopo – pressioni che tutti immaginano poter provenire solo dal Colle? Nessuno capisce perche’ il processo va avanti nonostante il chiarimento che avemmo, io e il Capo dello Stato, dopo la polemica e una mia lettera al Quirinale – conclude Storace -. Ma nessuno puo’ pretendere omerta’ di fronte a quanto rivelato da Mastella. Sbrigatevi ad approvare la legge, non deve mai piu’ accadere che si vada sotto processo per pressioni indicibili. Venerdi’ lo spiegheremo ancora meglio presso il Tribunale Dreyfus, in piazza di Pietra a Roma. Si deve sapere tutto".
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