Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha approvato la proposta del partito di governo di prepararsi alla resistenza armata in caso di attacco da parte degli Stati Uniti
Nuovo attacco aereo da parte degli USA nel Pacifico orientale, contro un’imbarcazione ritenuta appartenente a trafficanti di droga: sono state uccise due persone.
Pete Hegseth, segretario alla Difesa statunitense, ha dichiarato: “I servizi segreti hanno confermato che l’imbarcazione era coinvolta in un traffico illecito di droga, che stava viaggiando su una rotta nota per il traffico di droga e che trasportava stupefacenti. L’attacco è stato condotto in acque internazionali nel Pacifico orientale”.
Dall’inizio di settembre gli Usa hanno condotto regolarmente attacchi aerei nel Pacifico, in particolare nei Caraibi, contro imbarcazioni che ritengono appartenere a trafficanti di droga, causando oltre 60 morti.
Venezuela, Maduro approva piano resistenza in caso d’attacco Usa
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha approvato la proposta del partito di governo di prepararsi alla resistenza armata in caso di attacco da parte degli Stati Uniti, nel contesto della crescente presenza navale americana nei Caraibi sotto la giustificazione della lotta al narcotraffico.
“Le proposte sono state approvate, il Partito socialista unito del Venezuela deve cominciare immediatamente a metterle in pratica elaborando piani operativi per ogni strada e comunità, affinché il nostro popolo – con calma, con disciplina, ma con determinazione e coraggio – resti nel più alto stato di prontezza”, ha dichiarato Maduro durante il congresso del partito, trasmesso da Venezolana de Television.
Caracas ha denunciato la presenza militare statunitense, giustificata da Washington come parte della sua lotta al narcotraffico, come un piano per provocare un “cambio di regime” e imporre un’autorità “fantoccio” attraverso la quale gli Stati Uniti possano appropriarsi delle risorse naturali venezuelane, principalmente il petrolio.
Mosca: “Siamo solidali con il Venezuela”
Le azioni degli Stati Uniti nei pressi del Venezuela stanno creando una situazione di crescente tensione: non si può incolpare nessuno se non Washington stessa. Questo è quanto ha espresso ai giornalisti il vice ministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov.
“Siamo solidali con il Venezuela”, ha dichiarato Ryabkov. “Riteniamo che l’ingiustificato rafforzamento del contingente americano nella parte meridionale dei Caraibi – e non solo – stia generando un clima di forte tensione, e che di questo non si possa accusare nessuno se non gli stessi Stati Uniti,” ha affermato il viceministro.































