Gli Stati Uniti hanno rinnovato l’allerta massima sul Venezuela, confermando il divieto di viaggio e invitando con urgenza cittadini e residenti statunitensi a lasciare il Paese.
L’avviso di livello 4 cita rischi estremi: arresti arbitrari, torture, terrorismo, sequestri, criminalità diffusa e un sistema sanitario in crisi.
Parallelamente, Washington ha rafforzato la presenza militare nel Mar dei Caraibi, dispiegando unità del Comando Sud, tra cui la portaerei USS Gerald R. Ford.
L’operazione mira a colpire i “narco-terroristi”, con decine di morti rivendicate dagli USA. Maduro denuncia minacce alla sovranità nazionale e mobilita in modo permanente le forze di sicurezza, accusando anche Paesi caraibici e opposizione venezuelana di complicità con Washington.
Sul fronte militare esplode intanto un nuovo caso: un’inchiesta dell’Associated Press rivela che il Pentagono avrebbe ordinato un secondo attacco contro un’imbarcazione sospettata di traffico di droga pur sapendo che ci fossero sopravvissuti. Tutte le undici persone a bordo risultano uccise, e i legislatori americani hanno avviato indagini per verificare la legalità dell’operazione.
La vicenda ha avuto un seguito internazionale: i genitori di un pescatore colombiano morto in uno di questi raid hanno denunciato gli Stati Uniti alla Commissione interamericana per i diritti umani, accusando Washington di “esecuzioni extragiudiziali” e indicando il Segretario alla Difesa come responsabile.
Nel frattempo, la Cina mantiene una posizione prudente. Secondo analisti asiatici, Pechino non avrebbe motivo di intervenire in difesa di Maduro qualora gli USA optassero per un’azione armata: un conflitto regionale potrebbe addirittura rafforzare la logica delle “aree di influenza”, utile alla strategia cinese su Taiwan.
L’area dei Caraibi si trova oggi al centro di una crisi multilivello: tensioni diplomatiche, operazioni militari, inchieste sui diritti umani e nuove dinamiche geopolitiche che coinvolgono le principali potenze mondiali. Un intreccio che avvicina ulteriormente il Venezuela a una fase di instabilità potenzialmente esplosiva.






























