Lunedì 18 agosto è iniziata a Campobello di Licata, in provincia di Agrigento, la terza edizione del festival “Questa è la mia terra ed io la difendo”, un appuntamento che negli anni è diventato un simbolo della lotta contro lo spopolamento e della promozione del diritto a restare nei territori del Sud e delle aree interne.
Organizzato dal Centro Studi “Giuseppe Gatì”, in collaborazione con l’Università LUMSA, ‘Questa è la mia terra ed io la difendo’, noto oramai come il ‘festival della Restanza’, si propone da tre anni come lo spazio di incontro tra cittadini, amministratori, ricercatori e realtà impegnate nello sviluppo sostenibile e nella rigenerazione delle comunità.
Quest’anno il programma ha visto l’organizzazione di tavoli di lavoro che hanno indagato sul tema della migrazione universitaria e dei fenomeni ad essa correlata, finalizzati allo sviluppo di una proposta di politica pubblica che sarà promossa da un comitato che si costituirà entro il mese di novembre.
L’edizione 2025 di “Questa è la mia terra ed io la difendo” ha raccolto le proposte e le osservazioni dei rappresentanti istituzionali, del mondo accademico, delle imprese e dell’associazioni durante un confronto diretto per costruire politiche pubbliche e iniziative private capaci di rendere il diritto a restare una scelta reale e sostenibile.
Carmelo Traina, presidente del Centro Studi “Giuseppe Gatì”, ha dichiarato: l’evento rappresenta “una vera e propria fucina di idee, capaci di tradursi in azioni concrete grazie alla presenza e al contributo delle istituzioni. Vogliamo creare un contesto in cui il dialogo tra cittadini, mondo accademico, imprese e amministrazioni possa generare proposte operative per il futuro dei nostri territori”.































