Giorgia Meloni, a Caivano (Napoli), durante il suo intervento ha spiegato: “Siamo qui oggi per diverse ragioni. La prima era rispondere a quell’invito di padre Maurizio Patriciello, un uomo straordinario, un sacerdote straordinario che voglio ringraziare per questo invito, per l’accoglienza, per i consigli che ci ha dato, ma soprattutto per il lavoro quotidiano che fa in un territorio particolarmente difficile, per come dimostra che si può rappresentare un esempio. Padre Maurizio è un esempio e una risorsa per tutti noi”.
“Siamo qui – ha aggiunto – per esprimere la solidarietà alle vittime innocenti di un atto disumano, di un crimine infame, che ha scioccato tutti, ma siamo qui soprattutto per riportare la presenza seria, autorevole, costante dello Stato italiano, delle istituzioni della Repubblica, che in territori come questo spesso non sono stati sufficientemente percepiti e forse sufficientemente presenti”.
“Se siamo qui a quasi dieci anni di distanza dalla storia terribile della piccola Fortunata Loffredo, bambina di sei anni che volò dal balcone e che si scoprì poi era stata violentata un anno dopo la morte di un altro bambino che si chiamava Antonio, e se siamo qui oggi a condannare un episodio barbaro come quello che condanniamo, significa che qui – ha evidenziato Meloni – si è consumato un fallimento da parte dello Stato e delle istituzioni, nonostante degli sforzi siano stati fatti”.
“Del tema zone delle zone franche, delle periferie, delle aree disagiate, si discute da anni. Anche qui sono stati molti gli interventi portati avanti, ma non a compimento. C’è un tema di concentrazione e di continuità”. “Il centro sportivo Delfinia è una struttura che oggi è una discarica a cielo aperto, uno dei luoghi dove il degrado favorisce la criminalità. Il nostro obiettivo è riaprire il centro sportivo entro la prossima primavera. Coinvolgeremo il genio militare per ripulirlo, Sport e salute – c’è qui il presidente Marco Mezzaroma che ringrazio – per la riqualificazione dell’area. Faremo le norme che servono per operare in deroga ma soprattutto, quando il centro verrà riaperto, coinvolgeremo le fiamme oro della polizia di Stato per gestirlo. Vogliamo farlo in pochi mesi”.