Si allarga l’allarme per il virus killer che sta colpendo i visitatori del parco Yosemite in California. Dopo la conferma del nono caso di infezione in una persona che avrebbe soggiornato nel parco agli inizi di luglio, l’amministrazione del parco ha deciso di estendere l’allerta a 230 mila persone che sono state a Yosemite da giugno. Tre finora le vittime dell’hantavirus, virus veicolato da roditori e topi e per cui al momento non vi sono cure. I funzionari pubblici del parco californiano hanno inviato una lettera di allerta a oltre 230mila persone a scopo puramente precauzionale. Inizialmente, l’allerta era stato inviato lo scorso mese a 1.700 campeggiatori che erano stati in uno specifico sito del parco, prima che l’infezione iniziasse ad espandersi anche ad altre aree, per poi essere esteso a 30mila visitatori che avevano dormito in due localita’ del parco dove si ritiene abbiano dormito le persone infettate. ‘Ma abbiamo deciso di estendere ulteriormente l’allerta – spiega John Quinley, portavoce del National Park Service – a piu’ di 230 mila persone, che sono state ovunque nel parco, per essere prudenti. Gli ufficiali di salute pubblica al momento non hanno prove che indichino che le persone che sono state in qualsiasi area del parco sono a maggior rischio di esposizione all’hantavirus".
Il virus, letale in un terzo dei casi, viene trasmesso dalle urine e feci dei roditori, che possono essere inalate dagli uomini quando si mescolano alla polvere, soprattutto in spazi poco ventilati. Da quando e’ stato identificato per la prima volta nel 1993 negli Usa a sudovest, l’hantavirus ha infettato circa 600 americani. Prima che compaiano i primi sintomi legati al virus – come dolori e febbre, o nella metà dei casi mal di testa e malessere, per poi arrivare a danni a carico dei polmoni – possono essere necessarie anche sei settimane. Un terzo dei casi, finora, ha portato alla morte delle persone colpite, ma una identificazione precoce del virus attraverso le analisi del sangue aumenta le possibilità di sopravvivenza. Il Cdcd (Centers for Disease Control and Prevention) ha emanato anche un allerta mondiale, informando i visitatori che hanno campeggiato a Yosemite tra giugno e agosto che potrebbero essere a rischio. Il parco inoltre sta piazzando trappole e uccidendo i topi il cui numero crescente puo’ aver contribuito al diffondersi dell’epidemia.
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