"Io stimo Renzi, ma siamo nati per raccogliere il consenso degli elettori moderati alternativi alla sinistra ma che non trovano rappresentanza nell’attuale centrodestra. Se dovessimo cambiare strada andremo a rafforzare quello che è stato il nostro avversario alle elezioni, tradendo il mandato elettorale che i cittadini ci hanno dato. E se anche qualcuno volesse farlo, magari partendo dalle alleanze per le amministrative, bisognerà chiederlo ai nostri organismi statutari, non a una direzione nazionale". In una intervista al Corriere della Sera Renato Schifani, presidente dei senatori di Area popolare Ncd-Udc, prende una posizione netta sulla via che sembra stia imboccando almeno una parte del suo partito.
"Conoscendo Alfano – precisa Schifani -, so bene che le voci su seggi sicuri assegnati, contrattazioni personali e numeri fissati sono invenzioni. Non è uomo che farebbe questo genere di patti".
Su temi sensibili come le unioni civili potrebbe avvenire una rottura? "E’ un passaggio delicato, ma mi rifaccio ad Alfano: questa legge non fa parte del programma di governo. Cercherò di raggiungere un accordo di maggioranza anche se non è facile, ma un’eventuale discrasia non provocherà una crisi di governo". E conclude: "Alfano ha detto che dopo le riforme faremo un check sul governo. Ognuno dovrà fare i conti con la propria storia".
































Discussione su questo articolo