Il governo del Messico ha respinto la decisione del dipartimento del commercio degli Stati Uniti di abbandonare l’Accordo di sospensione dell’indagine antidumping sul pomodoro fresco messicano e di imporre un dazio del 17,09 per cento sulle esportazioni del prodotto verso il mercato statunitense.
In una nota congiunta, i ministeri dell’Economia e dell’Agricoltura messicani hanno definito la misura annunciata lunedi’ 14 luglio come “ingiusta”, sottolineando che danneggera’ sia i produttori del Messico sia l’intera catena agroalimentare degli Stati Uniti.
“La posizione che il pomodoro fresco messicano ha guadagnato sul mercato statunitense e’ il risultato della sua qualita’, non di pratiche sleali”, si legge nel documento.
Secondo le autorita’ messicane, le proposte avanzate dai produttori nazionali durante i 90 giorni di negoziati sono state ignorate per “ragioni politiche”.
La misura riaccende una controversia commerciale che dura da quasi trent’anni. Dal 1996, i produttori statunitensi accusano il Messico di praticare dumping, accusa che ha portato alla sospensione della misura in cinque occasioni.
L’ultima trattativa si era conclusa nel 2019 con un accordo ripristinato dopo quattro mesi di interruzione. Il governo messicano ha inoltre evidenziato che la nuova tassa colpira’ direttamente i consumatori statunitensi, ricordando che “due pomodori su tre consumati negli Stati Uniti provengono dal Messico”.
E’ “impossibile” sostituire il prodotto messicano, hanno dichiarato le autorita’. I ministeri coinvolti hanno assicurato nella nota che continueranno a sostenere i produttori locali nella ricerca di un nuovo accordo e nell’espansione dei mercati internazionali. “Il governo sapra’ trovare una soluzione, come gia’ avvenuto in passato, e la ragione prevarra’”, si conclude nella nota.
Lunedi’ 14 luglio gli Stati Uniti hanno imposto un dazio pari al 17 per cento sulle importazioni di pomodori dal Messico, dopo che le trattative tra i due Paesi si sono concluse senza un accordo per evitare la misura. Lo ha fatto sapere il dipartimento del Commercio.
Secondo quanto riferisce l’emittente “Cnn”, il provvedimento potrebbe determinare un incremento pari al 10 per cento per il prezzo che i consumatori devono pagare per acquistare pomodori, accompagnato da un calo della domanda pari a 5 punti percentuali.































