Se il buon tempo si vede dal mattino possiamo dire che per noi italiani residenti all’estero le cose cambieranno presto radicalmente e in positivo. È stato nominato sottosegretario agli Esteri il senatore Ricardo Merlo, eletto nella circoscrizione Sudamerica e presidente del MAIE (Movimento Associativo Italiani Estero).
A parte i record da Guiness che si possono subito apprezzare a titolo di cronaca, primo fra tutti che si tratta della prima volta che un eletto all’estero entra a far parte di un governo italiano, c’è da notare la definizione di una linea ben precisa nella gestione del Ministero degli Affari Esteri.
Ricardo Merlo si è battuto da sempre per gli italiani della diaspora in generale, che sono tra l’altro i suoi elettori, per il ripristino dell’efficienza della rete diplomatica in particolare e contro la chiusura di sedi consolari e diplomatiche. La rete diplomatica è stata smantellata sistematicamente da quando Mario Monti è subentrato con una sorta di colpo di stato soft a Silvio Berlusconi nel 2011.
Tanto per fare un confronto, a quel tempo il governo ha puntato per il team di sottosegretari della Farnesina su persone che con il senno di poi non erano idonee a tale carica. Mario Giro legato alla Comunità di Sant’Egidio, un doppione del Ministero degli Affari Esteri è stato nominato sottosegretario. Questo personaggio non poteva non esercitare le sue funzioni con un occhio rivolto all’organizzazione di provenienza, la Comunità di Sant’Egidio chiamata anche ONU di Trastevere.
Un evidente conflitto di interesse che si è poi concretizzato nel suo operato durante i cinque anni in cui è stato sottosegretario prima e vice ministro dopo all’interno del Ministero degli Affari Esteri. E a questi vanno aggiunti anche i due anni nei quali ha fatto parte del Ministero della Cooperazione Internazionale insieme ad Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, nominato ministro da Mario Monti.
Un dato di fatto incontrovertibile è che i governi Monti, Letta e Renzi hanno avuto un orientamento contrario agli interessi degli italiani residenti all’estero e favorevole alla collaborazione internazionale.
Situazione che ha condizionato la destinazione delle risorse della Farnesina in tutti questi anni, con il risultato che l’Italia è fra i primi paesi per fondi erogati al terzo mondo e fra gli ultimi come efficienza della rete diplomatica e dei servizi consolari agli oltre cinque milioni di italiani che vivono oltre confine.
Con l’ingresso dell’on. Ricardo Merlo nella squadra della Farnesina si dà un segnale evidente e concreto di cambiamento che si è capito subito con l’introduzione della problematica estera nel contratto di governo penta leghista, ricalcando temi che sono il cavallo di battaglia del senatore italo-argentino.
Teniamo presente che il presidente del MAIE ha promosso delle manifestazioni alle porte di ambasciate e consolati italiani del Sudamerica e dei Caraibi. Ha segnalato inoltre a gran voce con tutti i mezzi a sua disposizione la carenza dei servizi consolari a seguito della sistematica mancata indizione di concorsi per l’assunzione di personale da parte della Farnesina. Il personale si è infatti ridotto del 20% negli ultimi anni.
Ha denunciato anche l’ingiustificata chiusura di consolati dappertutto nel mondo e di ambasciate come ad esempio quella di Santo Domingo. Qui il senatore Merlo è intervenuto personalmente per ottenerne la riapertura (GUARDA LA VIDEO INTERVISTA ALLA TV DOMINICANA). Tant’è che il MAIE con il 45% circa dei voti degli elettori, ottenuto nelle recenti elezioni del 4 marzo, è oggi il primo partito della Repubblica Dominicana.
Voto italiani all’estero, nella Repubblica Dominicana un elettore su due è del MAIE
A partire da Mario Monti premier e dai suoi successori, sostenuti dal PD e imposti praticamente dal presidente Napolitano e dai poteri forti, in ambito nazionale e all’estero gli interessi degli italiani sono sempre stati trascurati a favore di un interventismo verso il terzo mondo.
Ora però si intravede una situazione molto diversa.
Non per questo si deve pensare a un ritiro completo del nuovo governo da scelte di solidarietà internazionale, ma piuttosto a una dislocazione delle stesse nel territorio dei potenziali immigrati. E non mancherà nemmeno il controllo dei risultati, il che dovrebbe essere ovvio, ma non si sa mai.
Infatti le generose elargizioni di fondi a piene mani anche a otto fra i paesi più corrotti del mondo fanno pensare a una corruzione strisciante dei funzionari della Farnesina uscenti coperta dalla extraterritorialità dei presunti reati. Pensare male non va bene, ma ci si azzecca spesso!
Sicuramente Ricardo Merlo si batte da sempre per il ripristino dei servizi consolari, per i diritti degli italiani all’estero e per la valorizzazione del sistema Italia. Appartiene anche a un mondo cattolico non esclusivamente di facciata. Non è quindi indifferente, benché non rientranti nella sua delega, alle sofferenze del terzo mondo e agli aiuti internazionali: una caratteristica innegabile del nuovo governo.
Si intravede quindi un giusto equilibrio all’interno della Farnesina tra interessi dei connazionali all’estero a servizi consolari efficienti da una parte e solidarietà internazionale come compensazione alla chiusura all’immigrazione clandestina dall’altra. Ci si attende anche una destinazione di maggiori risorse al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nella prossima legge di bilancio.
Altro tema che si apre con questa scelta del senatore Merlo come sottosegretario agli Esteri è il potenziamento del sistema Italia e cioè delle opportunità a livello di affari che vengono offerte ai prodotti made in Italy e alle prestazioni delle imprese italiane a seguito della presenza capillare e globale di nostri cittadini in ogni angolo del mondo.
Si è già parlato di camere di commercio internazionali. Il CGIE e i Comites sono in fermento. Sanno che i loro ruoli verranno potenziati. Tante buone prospettive, tante sinergie da sfruttare, tanto entusiasmo tra i connazionali all’estero. E tutto grazie a questa nomina gradita del sen. Merlo presidente del MAIE a sottosegretario agli Esteri. Se il buon giorno si vede dal mattino, siamo sulla buona strada.