Nei rapporti fra la Lega Nord e il ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge, sembrano sul punto di interrompersi tutti i canali di comunicazione. La decisione del ministro di non partecipare, domani sera, a un dibattito alla festa del Carroccio di Milano Marittima, non ha infatti turbato Roberto Maroni, secondo il quale anzi e’ lei che ”si e’ resa conto che molte delle cose che dice sono sbagliate” e dunque ha scelto di non confrontarsi sull’immigrazione. Il segretario sa che la Kyenge ha deciso di non andare anche perche’ lui non e’ intervenuto pubblicamente, come gli chiedeva, per stigmatizzare le invettive dei leghisti per i quali la ministra italiana di origini congolesi e’ divenuta bersaglio. Ma considera, ormai, il caso chiuso: ”Ha detto che non viene, dunque ne prendiamo atto, fine delle trasmissioni”.
Dall’esponente del Pd non e’ arrivata al momento controreplica. Se pero’ i rapporti resteranno questi, appare complicata la possibilita’ di un confronto sereno fra la ministra che vorrebbe lo ius soli e il partito dello status quo in materia di immigrazione, determinato a difendere soprattutto quel reato di immigrazione clandestina che e’ fra i cardini della legge Bossi-Fini.
”Secondo me sbaglia lei a non venire – ha argomentato Maroni -, perche’ il confronto e’ sempre utile. Immagino che si sia resa conto che molte delle cose che dice sono sbagliate e che la nostra posizione contro lo ius soli non solo e’ rispettabile ma anche utile”. Maroni nemmeno ha telefonato alla Kyenge, come annunciato martedi’ scorso per confermarle il suo invito in Romagna. ”Non e’ una telefonata mancata – ha pero’ sostenuto -. L’avrei chiamata ma mi ha preceduto”. Sembra che Maroni voglia lasciarsi scivolare alle spalle una polemica che si trascina dal caso-Calderoli. Il fatto e’ che finora dalla Lega sono arrivati segnali contrastanti sul modo in cui affrontare la questione. La base sembra condividere i toni duri e i gesti di rottura, come quelli dei due consiglieri comunali che lunedi’ non hanno ascoltato il discorso della Kyenge nel municipio di Cantu’. Ma dirigenti moderati come il governatore del Veneto, Luca Zaia, che avrebbe dovuto parlare domani sera con la Kyenge, vorrebbero confrontarsi in pubblico come sempre lunedi’ ha fatto proprio a Cantu’ il sindaco di Varese, Attilio Fontana.
































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