E’ ancora piena campagna elettorale oltre confine. Gli italiani all’estero stanno votando già da qualche giorno. Non sono pochi i connazionali che lamentano di non avere ancora ricevuto il plico elettorale. A tutti loro suggeriamo fortemente di contattare quanto prima il proprio Consolato di riferimento, o meglio ancora di recarvisi personalmente, per richiedere il duplicato. Agli amici italiani nel mondo che ci seguono diciamo: non rinunciate al vostro diritto-dovere di votare. Lo sappiamo, il meccanismo di voto all’estero fa schifo. Ma questo è; fino a quando non arriverà un governo capace di migliorarlo, con questo dobbiamo e dovete fare i conti.
C’è tempo fino a giovedì 22 settembre per far pervenire al Consolato le schede elettorali votate. Domenica 25 settembre si voterà in Italia e poi, una volta chiusi i seggi, alle ore 23, inizierà lo spoglio. Anche quello del voto all’estero.
Lo scrutinio del voto degli italiani nel mondo si è sempre svolto a Castelnuovo di Porto, in una bolgia infernale che noi di ItaliaChiamaItalia conosciamo bene perché ci siamo stati dopo ogni elezione politica. A questo giro, le cose, almeno in questo, cambiano.
Lo spoglio avverrà in più Corti d’appello: oltre a Roma, anche a Napoli, Firenze, Bologna e Milano
Luigi Vignali, direttore per gli italiani all’estero alla Farnesina, in conferenza stampa ha spiegato che il ministero degli Esteri “ha collaborato con il ministero degli Interni e della Giustizia per una modifica normativa, per far sì che quest’anno lo spoglio, lo scrutinio” del voto degli italiani all’estero “non avvenga tutto presso la Corte d’appello di Roma“.
Le dimensioni del corpo elettorale all’estero “sono tali che le schede non possono essere scrutinate da una sola Corte d’appello, quindi abbiamo dovuto correre ai ripari e le schede saranno prese in carico a Fiumicino e verranno scortate nelle Corti di appello di Napoli, Firenze, Bologna e Milano”, oltre alla Capitale, ha riferito.
VOTO ALL’ESTERO, LA PILLOLA DEL DIRETTORE: ERA IL 2018
Schede che arriveranno da tutto il mondo, con oltre 150 voli di linea, in valigette diplomatiche, per poi essere scrutinate in Italia. Pensate voi quanto è macchinoso e costoso il voto oltre confine così com’è stato concepito. E da quante e quali mani passeranno le schede. No, continuare così non è davvero più possibile. E’ necessaria una riforma al più presto, si deve fare all’inizio della prossima legislatura. Se ne ricorderanno i partiti?