Quando sento parlare il Presidente del Consiglio uscente Mario Monti ho la percezione di un populismo latente nelle sue parole. Quando egli parla di "destra e sinistra superate" o attacca i partiti, se pur con metodi diversi, egli ricorda Beppe Grillo. Come Beppe Grillo, Mario Monti parla di "movimenti civici". La differenza tra Monti e Grillo sta nel fatto che l’uno, Beppe Grillo, rifiuti di andare in televisione e l’altro, Mario Monti, sia sovraesposto ed entri sistematicamente attraverso la TV nelle case degli italiani in modo martellante. Gli italiani si svegliano con Monti (che invade i telegiornali ed i giornali), si trovano lo stesso personaggio all’ora di pranzo e vanno a letto con Monti.
Talvolta, anche nel linguaggio sguaiato Monti ricorda sempre di più Grillo. Basti pensare al fatto che egli abbia chiamato "nano" l’ex-ministro Renato Brunetta. Monti sta assumendo i toni del populismo, un populismo meno grossolano di quello di Grillo ma pur sempre volto a scavalcare quella che è la normale politica. A ciò va aggiunta un’altra cosa: Monti attacca la "casta". Però, coloro che lo sostengono fanno parte proprio di quella “casta”. Basti pensare al leader dell’Unione di Centro, Pier Ferdinando Casini, e a quello di Futuro e Libertà per l’Italia, Gianfranco Fini, che se corressero da soli alle elezioni non avrebbero la minima speranza di entrare in Parlamento.
A questo punto, ci sarebbe da dire che il concetto di superamento di destra e sinistra non faccia bene all’Italia. Destra e sinistra sono due famiglie politiche che hanno idee politiche tra loro alternative. Non si possono mischiare una cultura in cui la sussidiarietà è un cardine, come quella di destra, ed una assistenzialista, come quella della sinistra. Inoltre, Monti ed i suoi si dicono filo-cattolici ma l’"Agenda Monti" non contempla riferimenti alla famiglia e ai valori non negoziabili. Il populismo di Grillo è quello gretto, quello della contestazione. Quello di Monti è un populismo più sottile ma non meno dannoso. Tutti e due, però, usano il popolo per dare poteri a certi poteri forti. Per questo, entrambi sono pericolosi.
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