Giulio Terzi Sant’Agata, ministro degli Esteri, torna ancora una volta sull’argomento "diplomazia culturale". Terzi affida le sue riflessioni ad un articolo pubblicato oggi da L’Eco di Bergamo, in cui annuncia peraltro che i nostri ricercatori all’estero si riuniranno il 17 aprile alla Farnesina: “Questa è forse la proiezione più significativa dell’identità italiana nel mondo e, in quanto tale, strumento efficace per gestire e rafforzare la nostra presenza nei moderni processi di globalizzazione. Siamo titolari di un ‘soft power’ scoperto molto prima che il concetto venisse teorizzato dai politologi e costruito non solo sul nostro patrimonio artistico, unico al mondo, ma anche sulle nostre eccellenze nei settori della formazione e della ricerca. Per questa ragione, la promozione culturale rappresenta per la nostra politica estera una componente ‘eticamente prioritaria’. Non soltanto come eredità del nostro passato, ma soprattutto come opportunità per costruire il nostro futuro”. “In un mondo caratterizzato da crescente complessità e da vaste reti direttamente collegate fra loro – osserva il capo della diplomazia italiana -, la cultura offre solide basi per intensificare il dialogo fra popoli e governi, siano questi affini o diversi, vicini o lontani”.
Terzi spiega che il governo considera la promozione della cultura italiana all’estero “una delle principali priorità della sua azione per rilanciare l’economia e la società del Paese. Molto è stato fatto, non possiamo fermarci. Altre sfide si profilano all’orizzonte della nostra politica estera. Tra queste – conclude -, rimarrà prioritaria nei prossimi anni quella di una promozione culturale fondata su un approccio di sistema e capace di coinvolgere tutti gli attori in gioco, evitando inutili frammentazioni ed ottimizzando le risorse disponibili".
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