Ignazio Boschetto, bolognese, 19 anni. Gianluca Ginobile, abruzzese, 18 anni. Piero Barone, agrigentino, 20 anni. I tre tenorini, che insieme formano il trio operistico-pop “Il Volo”. Un nome che è tutto un programma, sinonimo di ambizioni e di voglia di successo. I tenorini sono già in volo nei cieli degli Stati Uniti, sulle rotte del successo. Il primo atterraggio è stato felice: l’album del debutto negli Stati Uniti subito platinum; il secondo, “We are the love”, è prossimo a raggiungere le vette delle classifiche Billboard. Ma perché tenorini? Il termine è stato coniato da Antonella Clerici, conduttrice del programma Tv “Ti lascio una canzone”, nel 2009. La palestra dei primi passi de tre ragazzi che cantano l’Italia nel mondo. Allora ognuno per conto proprio, erano avversari nel concorso canoro per ragazzi promosso dalla Rai. Adesso formano un trio: da un’illuminazione del produttore Roberto Cenci. Accadde alla quarta puntata della trasmissione. L’idea catturò immediatamente l’attenzione di Tony Renis a Hollywood e, in Italia, del produttore Michele Torpedine. Contattati e scritturati: una favola in questi tempi che sembrano proibiti alle favole.
Piero Barone viene da Naro, Agrigento. Gli occhialini a dargli un certo tono. Quando cantava da solista in tv era cicciottello; adesso è persino figo, le fan fanno la fila per lui, un giovane di 20 anni concupito dall’altro sesso, negli States. Ignazio Boschetto, origini siciliane, viene da Bologna. Gianluca Signorile da Roseto degli Abruzzi. Da piccolo ascoltava Pavarotti e Bocelli, poi si è dedicato a Frank Sinatra e Elvis Presley, Perry Como. Barbra Streisand, proprio lei, l’anno scorso li ha voluti nel suo tour americano. Non ne faceva uno da almeno vent’anni e ha chiesto ai tre tenorini di duettare con lei sul palco. Il tour ha avuto un successo strepitoso; applausi e proposte di contratto per i tre ragazzi italiani. I discografici americani se li contendono a colpi di migliaia di dollari. La Disney ha in programma un film sulla loro vita, interpretata da loro stessi. I tre ragazzi italiani che hanno stupito l’America, misconosciuti in Italia. “Si pensa che facciamo musica spaghetti e mandolino. Noi cantiamo l’Italia. Agli americani piacciono le nostre voci e la musica italiana”. Piace ancora di più la loro freschezza, la semplicità di tre ragazzi che cantano per amore della musica. “Non cerchiamo mai di proporre cose astruse, giacche di brillanti e coreografie strane”. Buona la prima negli States, ora i tenorini con la loro band “Il Volo” si accingono ad un nuovo tour nel continente americano, Nord e Sud, una sorta di grandioso coast to coast.
Cinquantacinque date in tre mesi nelle città e nelle arene più importanti di Stati Uniti, Canada, America Latina. Data d’inizio del tour il 25 agosto a Vancouver. Poi, un enorme pullman, on the road, porterà i tre tenorini e, a turno, un loro genitore, attraverso gli Stati Uniti. San Francisco, Los Angeles, dove si esibiranno con Paul Sorvino, Denver, Chicago, Detroit, Miami. Il tour attraverso gli States terminerà nel mitico Radio City Music Hall di New York. Gli spettacoli previsti nella Grande Mela già registrano il conforto del tutto esaurito in prevendita. L’impegnativo tour si divide in due parti, la prima negli Stati Uniti, la seconda in Sudamerica. Dove i tenorini italiani si esibiranno in tutte le capitali. Buenos Aires, Montevideo, Rio de Janeiro, San Paolo. La grande fatica prevede un’appendice. Terminato il tour, Piero Gianluca e Ignazio non torneranno in Italia. Andranno direttamente a New York per il lancio del loro nuovo album. Titolo, “Buon Natale”.
In Italia i tre ragazzi si godono gli ultimi scampoli di vacanza. Tornano negli Stati Uniti nelle prossime ore “carichi di bagagli e di canzoni”, ripetono a beneficio di giornalisti e fan. “Siamo felicissimi, perché cantare è la cosa che amiamo di più nella vita”. Parlano all’unisono, comunicano all’unisono, la voce di uno vale anche per gli altri. Sono molto amici, e sempre in sintonia. “È stato come trovare un’altra famiglia con Il Volo. Ognuno di noi ha avuto due fratelli da un momento all’altro”.
Vacanze le loro? Non proprio: durante l’estate hanno studiato molto, non vogliono farsi trovare impreparati. “Barbra Streisand non faceva altro che ripetercelo durante il tour: studiate, non fermatevi, studiate sempre. Una grande come lei deve avere per forza ragione”. I tenorini italiani portano in arene e teatri un genere nuovo: il pop liric. È quindi indispensabile che studino e cerchino di perfezionarsi. “Trasformiamo le canzoni e le facciamo nostre”. Il sogno è doppio: conquistare il prestigioso Grammy e vivere tutta la vita facendo ciò che amano fare. Cantare, cantare.
































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