Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Commissione Cei per le migrazioni e della Fondazione Migrantes e monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della stessa Fondazione, si recheranno domenica e lunedì a Londra, per celebrare il 150esimo anniversario di fondazione di St. Peter, la Chiesa degli italiani costruita per rispondere alle esigenze di culto degli emigranti italiani che, in seguito alle guerre napoleoniche e ai moti del 1821 e del 1848, si trasferivano verso la capitale dell’Inghilterra.
Domenica mattina alle 11, nella Chiesa di St. Peter, monsignor Montenegro presiederà la celebrazione eucaristica alla presenza della comunità italiana di Londra. Alle 17.30 concelebrerà la messa solenne nella Cattedrale di Westminster, presieduta dall’arcivescovo Vincent Nichols. Alla celebrazione parteciperanno anche i rappresentanti di diverse etnie presenti nella diocesi di Westminster: Albania, Bielorussia, Brasile, Cina, Congo, Croazia, Repubblica Ceca, Eritrea, Etiopia, Filippine, Francia, Germania, Ghana, Goa, Ungheria, Iraq, Irlanda, Italia, Giappone, Malesia, Corea, Libano, Lituania, Malta, Nigeria, Palestina, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Sri Lanka, Vietnam, Zambia, Zimbabwe e vari gruppi dell’America Latina e dei Caraibi.
Saranno presenti anche rappresentanti delle comunità Rom e Gipsy. Lunedì Montenegro e Perego incontreranno i missionari italiani che operano in Inghilterra e il vice nunzio apostolico per la Gran Bretagna. Attualmente – come ricorda il recente Rapporto Migrantes "Italiani nel mondo 2013" – in Inghilterra vivono oltre 200 mila cittadini con passaporto italiano, la cui assistenza pastorale è affidata a 15 missionari. "Ricordare questa storia centenaria della Chiesa di San Pietro a Londra – sottolinea monsignor Perego, direttore generale della Migrantes – significa rinnovare l’impegno della Chiesa in Italia di prossimità agli emigranti italiani, in questa stagione di crisi e di nuove partenze, che vedono soprattutto i giovani come protagonisti".
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