Esordio internazionale a Parigi per Cangiari, primo marchio italiano di moda etica di fascia alta, interamente realizzato in Calabria da imprese sociali con tessuti innovativi artigianali. In occasione della fashion-week parigina la collezione della primavera estate 2014 della maison, disegnata dal nuovo direttore creativo Paulo Melim Andersson (stilista del team di Martin Margiela, gia’ creative director di Chloe’ e design director di Marni) sbarca all’Istituto italiano di cultura fino al 3 ottobre (dopo il lancio lo scorso luglio a AltaRoma). Inoltre e’ stata allestita una mostra dal titolo ‘L’arte di Cangiari’ che permette di ammirare, accanto ai capi, tessuti, foto, oggetti e strumenti tipici della tessitura al telaio a mano calabrese, l’antica tradizione artigianale da cui Cangiari attinge la sua peculiarita’.
"Dopo Milano, Cangiari verra’ distribuito da uno showroom a Parigi, nel marais (6, rue Sait-Claude) che punta sul mercato di Europa e Asia, e da uno a New York, per l’area nord-americana – fa sapere all’Ansa, Vincenzo Linarello, presidente di Goel, il gruppo d’imprese sociali al quale fa capo Cangiari -. Parigi e’ un crocevia interessante di tendenze e di confronti e abbiamo pensato che Cangiari con la sua italianita’ possa contribuire a questo dibattito". Il marchio ha puntato al segmento alto della moda ripensando l’idea stessa dell’alta qualita’ che finora e’ sempre stata associata all’idea di lusso. "Il nostro obiettivo – osserva Linarello – e’ far capire che oggi la sapienza artigianale italiana, il rispetto per l’ambiente, l’etica sono la nuova frontiera dell’alta qualita’ e dell’innovazione. E che il lusso com’e’ stato concepito fino ad oggi e’ qualcosa di vecchio, sorpassato, non piu’ al passo con i tempi". Cangiari vuole mettere insieme economia e riscatto sociale nel territorio, convinto che "la nuova frontiera anche dello sviluppo economico debba essere indissolubilmente legata agli sviluppi etici".
Il marchio secondo il suo presidente si sta affermando in Italia ed e’ promettente: nel 2009 c’e’ stata la prima apparizione, nel 2010 la prima campagna commerciale per diventare poi il primo marchio di moda etica a puntare alla fascia alta. Le caratteristiche della griffe sono l’uso esclusivo, dalla filiera della tessitura a mano fino alla comunicazione, di imprese sociali, che si prendono cura del territorio e fanno inserimento lavorativo di persone disagiate; i capi filati e le colorazioni sono biologiche e certificate, il che significa "non solo rispetto per l’ambiente ma anche verso chi le indossa"; e infine c’e’ la sapienza artigianale italiana. Il tutto senza dimenticare la bellezza del prodotto e lo stile. La collezione presentata a Parigi e’ un inno alla liberta’: quasi nessuno dei capi stringe o costringe il corpo della donna. "Nello stile Cangiari – conclude Linarello – la femminilita’ non viene mai sacrificata. Tuttavia la femminilita’ non deve diventare costrinzione, artificio. Deve essere naturale, funzionale alla persona".
































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