Si raffreddano ancora i prezzi a febbraio. Lo scorso mese il tasso di inflazione e’ sceso sotto la soglia del 2%, portandosi, con il quinto calo consecutivo, all’1,9% dal 2,2% di gennaio, il minimo da dicembre 2010. La prima stima dell’Istat indica che a rallentare la corsa e’ stato anche il carrello della spesa degli italiani, al +2,4% dal +2,7% di gennaio, grazie soprattutto all’andamento dei prezzi degli alimentari, i beni che pesano di piu’ nel paniere dell’istituto di statistica e nella vita di tutti i giorni delle famiglie.
Per i prodotti alimentari non lavorati si e’ infatti passati a febbraio al +3% dal +4,8% di gennaio. Evidente la frenata delle verdure, i cui prezzi sono diminuiti del 2% su base mensile, con un aumento su base annua anch’esso del 2%. Cifra quasi trascurabile rispetto al +13,1% registrato a gennaio. Un contributo essenziale al rallentamento e’ arrivata anche dal calo dei prezzi dei servizi di comunicazione (-4,2% sia livello congiunturale che tendenziale), legato alla diminuzione in particolare dei servizi di telefonia mobile, scesi di circa il 7% sia su base mensile che su base annua.
In controtendenza invece la benzina che negli ultimi mesi aveva registrato una frenata: la verde e’ salita a febbraio del 2,3% su gennaio e del 3,4% su base annua (dal 3% di gennaio). Il gasolio ha segnato invece una crescita in termini congiunturali dello 0,9% e dell’1,4% nei dodici mesi (dall’1,9% di gennaio).
Per il diesel si tratta della crescita tendenziale piu’ bassa dal dicembre del 2009. Tutti numero pero’ contestati dai consumatori. Secondo la Federconsumatori infatti gli aumenti sono ben superiori a quelli calcolati dall’Istat con aggravi complessivi tra il 2012 e il 2013 di 3.823 a famiglia. ‘Con aumenti di questa portata non stupisce, purtroppo, la drammatica contrazione dei consumi che, nel biennio 2012-2013 si attesta a quota -6,1%’, lamenta l’associazione che spera di poter scongiurare l’aumento dell’Iva previsto per luglio.
Sul calo dei consumi mette l’accento anche il Codacons: ‘il forte rallentamento del tasso di inflazione – afferma l’associazione – e’ dovuto al crollo della domanda e alla conseguente crisi del commercio nel nostro paese: le famiglie non comprano piu’, e modificano fortemente le proprie abitudini d’acquisto. Basti pensare – continua il Codacons – che nel 2012, i consumi sono scesi del 4%, e per il 2013 si prevede un andamento addirittura peggiore, che portera’ l’Italia indietro di oltre 50 anni’.
Discussione su questo articolo