Con l’estate alle porte tornano sotto i riflettori, tra mille polemiche, gli accordi tra Italia e Libia sul contrasto all’immigrazione clandestina. I critici parlano di violazione dei diritti umani. Secondo il governo, al contrario, tutte le convenzioni internazionali vengono rispettate. La miccia è stata accesa venerdí scorso da un rapporto di Amnesty International che denunciava un accordo ‘segreto’ tra Italia il Consiglio di transizione libico per ‘limitare il flusso di immigrati’, che autorizzerebbe le autorità italiane ad intercettare i richiedenti asilo e a riconsegnarli ai soldati libici. Oggi il quotidiano ‘La Stampa’ ha pubblicato stralci di un’intesa siglata dal ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri e dal suo omologo libico il 3 aprile a Tripoli, in cui sarebbe inclusa anche la norma sui respingimenti in mare – che risale ai tempi di Gheddafi – contestata dalla Corte europea dei diritti umani lo scorso febbraio.
Per la portavoce dell’Unhcr Laura Boldrini nel testo dell’accordo italo-libico ‘non è mai menzionato il diritto d’asilo’ e sebbene sia ‘un diritto di ogni Stato controllare i propri confini, sarebbe stato importante trovare un’attenzione specifica in merito alle persone bisognose di protezione’. Sul fronte politico nazionale, il Pd ha chiesto al ministro Cancellieri di riferire il parlamento. Il governo, tuttavia, ha respinto le critiche al mittente.
Il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha puntualizzato che gli accordi tra Italia e Libia in materia di immigrazione clandestina ‘rispettano le convenzioni internazionali’, perchè sanciscono il ‘rispetto dei diritti dell’uomo e dei migranti, e questa è l’architettura di base che si innesta su tutti gli accordi preesistenti e che guida anche gli accordi tecnici che vengono stipulati’.
Nel 2011 l’Italia ha registrato un boom di richieste d’asilo – trentaquattromila – per via delle primavere arabe e proprio della guerra di Libia. Quest’anno, ‘al momento, la situazione dell’immigrazione clandestina sembra sotto controllo’, ha affermato il ministro Cancellieri, rilevando tuttavia che questi fenomeni sono legati a fatti che ‘sfuggono al nostro controllo’, come ad esempio le stragi in Nigeria e la crisi siriana. Come dire, il governo terrà alta la vigilanza.
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