L’ambasciata italiana a Buenos Aires ha partecipato all’inaugurazione della mostra dedicata all’architetto, scultore e pittore italo-argentino Clorindo Testa (1923-2013).
L’esposizione, curata degli architetti Juan Fontana e Oscar Lorenti, è stata intitolata “Il sangue parla”, in italiano, e ripercorre la vita di un artista simbolo della capitale argentina, ma fortemente influenzato dalle proprie origini italiane.
“Siamo qui per celebrare il legame che unisce Italia e Argentina grazie a un grande artista che e’ stato figlio dei due Paesi allo stesso tempo e che, attraverso i suoi disegni e la sua arte, e’ riuscito a rappresentare la forte relazione tra le due nazioni”, ha assicurato l’ambasciatore Fabrizio Lucentini durante la cerimonia al Centro Culturale Kirchner.
Nato a Benevento nel ’23, Clorindo Testa sbarcò a Buenos Aires con la sua famiglia prima di compiere il primo anno di vita. Tra le sue opere architettoniche più rinomate spiccano il centro civico della città di Santa Rosa, capitale della provincia di La Pampa costruito nel 1955, la sede della Banca di Londra (oggi Banco Hipotecario) inaugurata nel 1959, e la sede della Biblioteca Nazionale Argentina costruita nel 1962.
Testa, diventò così uno dei principali esponenti del brutalismo architettonico latinoamericano, senza però mai abbandonare le proprie radici italiane. Dottorato Honoris Causa presso l’Università di Roma La Sapienza, le opere di Testa hanno spesso rispecchiato la convivenza delle due realtà a cui era profondamente legato, come testimoniano le opere “La Peste en Ceppaloni” e “Herculano cubierta por cenizas”, parte dell’esposizione che rimarrà aperta al pubblico fino al 7 novembre.