Corsa ai bond della Grecia. Mentre il Paese si appresta ad andare al voto, diverse banche e hedge fund scommettono. E questa volta, riporta il New York Times, lo fanno sulla sopravvivenza della Grecia e non sul suo fallimento o sulla sua uscita dall’euro come nei mesi scorsi. La teoria alla base degli acquisti si basa sul fatto che i governi europei e il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) detengono ora i tre quarti del debito greco e, quindi, e’ improbabile una nuova ristrutturazione che costringerebbe i creditori ad accusare forti perdite. ‘Questo perche’ l’Ue e il Fmi faranno il possibile per prevenire che i titolari ultimi del debito greco, cioe’ i contribuenti europei e americani, soffrano il tipo di perdite che sono state imposte agli investitori commerciali’. Inoltre l’ammontare del debito greco nelle mani dei privati e’ limitata, circa 12 miliardi di euro, e per questo avrebbe poco senso forzare una nuova ristrutturazione sugli investitori privati.
‘E’ l’operazione dell’anno’, afferma Hans Humes, presidente di Greylock Capital, con il New York Times. ‘La Grecia non fara’ default sul settore privato questa volta’. Gli investitori nei bond della Grecia ritengono che il prezzo di acquisto rifletta gia’ i rischi della scommessa, fra i quali, come ha avvertito l’agenzia internazionale di rating Fitch, la crescente possibilita’ che la Grecia esca dall’area euro, e la possibilita’ che il nuovo governo che sara’ eletto non abbia la forza e la credibilita’ per portare avanti un nuovo piano di tagli alla spesa.
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